14/05/2011


...Ed io invece continuo ad essere bruciato dal Blues.
-“Ma le valvole sono tutte uguali”...però ti do queste.
E chissà come mai.

...e quando il suono sfonda il muro dell’indifferenza ecco di nuovo il limite del tuo talento..assieme  alla paura. Spalle al muro.
Hai cercato l’onda? Eccoti servito.
REMA
No. Non mi sono spiegato bene
REMAAAAAA!!!
Dai tutto.Tutto.Tutto.Tutto. Finchè non sembri un onomatopea. Tutto. Totto.
Hai fatto abbastanza. Hai fatto quello che volevi? VERAMENTE?
Dai tutto.
 Sempre.
...e sentire i suoni in testa.
Non finiscono mai.
A volte scoppiano come cani rabbiosi. Oltre la misura di una sensazione, di un emozione. Perchè non si attenua nulla. Ma proprio nulla. Col tempo non cambia esattamente  un cazzo.
E  “I am the Blues” di Willie Dixon è la summa dell’eleganza, e “Hellound on my trail”

……………………………………..beh mi spaventa. Spaventa. Come la prima volta che ho capito di cosa parlava. E come.
...la comunione che c’è tra una delusione ed un blues è qualcosa che non auguro mai a nessuno. Mi ritrovai fuori dalla piscina comunale...ma non ero nemmeno tanto incazzato, o deluso. Non so perchè ma avevo “blues leave me alone da “From the Cradle” di Eric Clapton. Un esplosione. Non pulita. Sporca, rovinosa. Catene che ti lacerano dentro.
Faceva male. Peggio che se non l’avessi ascoltata. Come due dita nella presa. Per rendermi conto di quel che voglio dire ora, mi sono messo a ricercare lo stesso pezzo...ne ho trovato solo i primi minuti. Non posso dire che l’effetto si equivalga, perchè non c’è la sorpresa. 
Ci sono gli occhi rovesciati ed i denti che digrignano, le lacrime e tutto il resto. E non è neppure un gran chè, a dire il vero.Poi risali all’originale di Jimmy Rogers. E sono di nuovo botte. Come al solito. Non si scappa.
Ad ascoltare blues ci si fa solo del male.
Picchia picchia e non smette mai. Ma proprio mai.
Quel giorno picchiava più di altri. Mi freddò in macchina. A differenza dei neri noi bianchi, eccetto poche mirabili eccezioni, lo suoniamo senza eleganza, solo di muscoli. Ma tanto bastò.Era una cosa alla Johnny Winter : in pratica schiaffi e calci pugni morsi e sputi.
I bianchi col blues ci vanno fuori di testa.
Sono anni e non ci ho ancora capito un cazzo. E ogni tanto mi ritrovo in mutande. Stamani ho fatto l’errore di portarmi dietro il doppio CD “hooker’n’heat”. Ascoltare una cosa del genere vuol dire rischiare costantemente un incidente, se stai guidando. Ovviamente mi sono piantato su “Boogie Chilen n2”, l’ultimo pezzo. Questa volta in mezzo al sole ho come avuto la sensazione che le onde di plasma cadessero dall’alto, quasi che si curvasse il cielo. Ovviamente il cuore in gola...e uscire troncando l’ascolto..che tanto non è finito mai nulla e si rimanda alla prossima, facendo finta di non essere attoniti e con gli occhi lucidi, facendo finta di mischiarsi agli altri, di non essere scossi, di non sentirsi disarmati.
Il Blues è peccato. E la musica del Signore, ma si fa peccato ad ascoltarla, perchè ti rende diverso.
Ti stravolge dentro.

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