Saluti generici di buon anno

Allora. Che dire. Domani mattina partenza all'alba per Tobruck. Ehm, no , per Ascoli. Ma chi cazzo cel'ha fatto fare...boh. Buon anno a tutti quelli che non vanno a rischiare la fica. Volevo dire.. la vita.

Per un nuovo Luddismo

[da wikipedia--http://it.wikinews.org/wiki/Torino:_incendio_all%27acciaieria_ThyssenKrupp%2C_un_mort
o_e_sei_feriti]-- "Torino, giovedì 6 dicembre 2007". Il bilancio dell'incendio avvenuto questa notte alle acciaierie Thyssen Krupp di Corso Regina è di un morto e nove feriti.
A perdere la vita è stato il 36 enne Antonio Schiavone, di Envie (CN), sposato e padre di 3
figli: 2 bambine di 6 e 4 anni, e di un figlio maschio di appena 2 mesi.
Sono gravi le condizioni di Bruno Santino e Giuseppe De Masi, ricoverati al Maria Vittoria, che
presentano ustioni di terzo grado sul 90% del corpo. Gravi anche Angelo Laurino, ricoverato al
Giovanni Bosco, e Roberto Scola, ricoverato al Cto. Un altro ferito grave è ricoverato al
reparto rianimazione delle Molinette, in stato di coma farmacologico. Un sesto ferito è stato
portato al centro grandi ustionati di Genova. Altri tre operai, invece, sono stati già dimessi.
Secondo le ricostruzioni, una vasca di olio bollente, usato negli ambienti di lavorazione per
il raffreddamento dei laminati, ha preso fuoco, ma mentre il gruppo degli operai, che secondo
fonti sindacali era al lavoro da più di 4 ore rispetto al normale turno lavorativo, cercava di
spegnere le fiamme con gli estintori prima, e con le manichette poi, è stato investito da una
enorme fiammata. Questa si è sprigionata da una tubatura d'olio ad alta pressione, che ha
ceduto e l'olio nebulizzato è uscito prendendo fuoco: esso ha investito gli operai impegnati
nell'estinzione del principio di incendio. La forza delle fiamme, secondo la testimonianza
dell'unico operaio che è riuscito a raggiungere le docce d'emergenza, è cresciuta
improvvisamente ed esse arrivavano come cavalloni, ma di fatti di fuoco e non d'acqua.[1]Subito
il reparto è diventato un inferno. Gli estintori utilizzati sono stati trovati, secondo quanto
riportato da alcuni operai, in parte vuoti. L'impianto è in fase di dismissione, con la
concentrazione a Terni del lavoro relativo all'acciaio. Pare che la manutenzione abbia subito
una riduzione molto consistente, con la riduzione drastica dei tecnici addetti e le operazioni
di mantenimento della sicurezza.[....]"////[comunicato ufficale delle acciaierie thyssenkrupp--http://www.acciaiterni.it/ ] Come noto, nella notte del 6 dicembre scorso, un drammatico incendio è divampato in una delle linee di produzione del laminatoio a freddo dello stabilimento della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni di Torino, a seguito del quale hanno tragicamente perso la vita sei colleghi, e altri sono rimasti feriti tra cui uno in modo grave.
ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni è pienamente partecipe del dolore delle famiglie e degli
amici, e consapevole della propria responsabilità umana verso i familiari delle persone colpite
nell’incidente e come già più volte pubblicamente dichiarato, non si sottrarrà dal farsi
pienamente carico di tutte le conseguenze. “Non possiamo cambiare ciò che, purtroppo, è successo, ma possiamo e faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per tentare di mitigare le dolorose conseguenze per i familiari”. ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni ha assicurato il suo supporto umano, medico, psicologico, logistico e finanziario alle famiglie delle vittime. L’azienda si è anche impegnata a sostenere il futuro dei figli delle vittime attraverso la costituzione di un fondo finalizzato a finanziare gli studi. In aggiunta a questo, e anche a seguito delle richieste provenienti da colleghi e semplici cittadini, l’Azienda ha aperto un conto corrente per raccogliere donazioni a sostegno delle vittime del tragico incidente.////[notizia ansa--http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_ticker/2007-12-22_122139798.html ]."Prodi a funerali vittima Thyssen-Le esequie di Rosario Rodino' alle 11 a Torino"- (ANSA) - TORINO, 22 DIC - Ci sara' anche Prodi al funerale di Rosario Rodino', la sesta vittima del rogo del 6 dicembre alle acciaierie ThyssenKrupp di Torino. Le esequie vengono celebrate alle 11 dal card.Poletto nella parrocchia Regina della Pace, in corso Giulio Cesare, nella zona nord di Torino. Prodi non aveva potuto partecipare, il 13 dicembre, ai funerali in Duomo dei primi 4 operai morti, Angelo Laurino, Bruno Santino, Roberto Scola, Antonio
Schiavone, ne' il 19 a quelli della quinta vittima, Rocco Marzo.--/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\/\--Ho aspettato qualche tempo per produrre un post su questa sciagura, in modo da avere la mente sgombra da interferenze sentimentali, e quindi evitare toni forcaioli, perchè la tragedia di
Torino impone una riflessione al mondo dei lavoratori (sopratutto quelli subordinati) di
drammatica importanza. Gli eventi occorsi alla krupp infatti, se possono essere facilmente
collocati nella ratio del mondo lavorativo italiano, porgono non di meno la possibilità di
tracciare le linee di un ragionamento globale. Alla domanda "perchè siamo finiti a questo
punto?" dunque,od anche " non si poteva evitare questa tragedia?" e compagnia cantando, si può rilanciare con un altra interessante domanda " perchè l'Italia, uno dei paesi del G8, ha un
mercato del lavoro che si mette direttamente in concorrenza con quello terzomondista, con tutte
le conseguenze che ne derivano, a differenza dei partner europei?": la risposta a mio parere
nasconde la spiegazione e guida la decifrazione di diversi eventi che accadono non solo nel
panorama Italiano. Nella storia del pensiero economico/politico c'è chi sostiene che il
capitalismo è la maggiore espressione di sistema economico, quello che produce maggiore
benessere per il maggior numero di persone possibili: miglior sistema non si può trovare,
quindi a tutti gli effetti siamo di fronte alla "fine della storia"; se però si considera essa
un espressione quasi esclusiva dei mutamenti del sostrato economico, Il buon vecchio Marx era
di un altra opinione, ovvero che il Capitalismo avrebbe creato in se i "germi" capaci di
abbatterlo con una lenta agonia involutiva. Lungi da me dirimere una questione così grande,
posso però iniziare a sciogliere un nodo non molto più piccolo, del quale credo si inizi a
vedere apparire la cima del " capo" . Distinguiamo tra capitalismo come idea metafisica e
capitalismo come evoluzione nella storia. Come possiamo definire questo capitalismo odierno? Da dove nasce? Beh.. diciamo che se è superfluo cercare i natali del C. è invece utile trovare il
punto nelle vicende umane in cui ha assunto i "lineamenti" che tutt'ora porta. E quel punto è
la Seconda Guerra Mondiale.Alla fine di essa il mondo libero ha avuto una nuova locomotiva
trainante, gli USA, paese a quel punto molto più ricco degli altri, con in mano debiti di
guerra con cui intimidire ed il possesso, o comunque il controllo, dei combustiili fossili
della metà "libera" del pianeta. Con l'implosione del sistema politico socialista, finisce
"l'adolescenza" di questo C. e come si sa, il mondo adulto è molto meno rose e fiori di quello
dei giovani...Se da una parte la sconfitta del "nemico",funzione storica che tanto necessita per giustificare l'investimento nella sfera degli armamenti, costringe la sfera capitalista a costruirne altri (ma il Comunismo come nemico rimarrà imbattibile) sempre meno convincenti quindi meno "giustificanti", dall'altra la "globalizzazione" porta uno squilibrio in primis logico: tutto
il mondo ora è unito, tutto il mondo è "occidente". E tutto il mondo pretende di crescere
secondo il modello capitalista. Questo modello però in realtà prevede che ci sia sempre un
soggetto forte che guida la domanda e uno debole che produce l'offerta. La declinazione
pratica di questo assunto secondo i dogmi capitalistici vuole anche che la parte trainante la
domanda sia quella con i capitali e sia comunque piccola, mentre l'altra (molto) più povera e
(molto) più grande. Nella fase "adolescenziale" del C. preservare questo meccanismo era più
semplice, dovendo relazionarsi solo con metà pianeta. Aumentati però gli attori sul
palcoscenico, questo si rivela paurosamente piccolo ed angusto. A questa stortura poi se ne
deve aggiungere un altra di una gravità drammatica e decisiva: con tutti questi attori, la
quantità delle merci aumenta vertiginosamente. Aumentando però si svaluta e perde di valore. A questo punto si innnesca un meccanismo disperato al ribasso in cui dei tre fattori che fanno il
suddetto prodotto -materie prime, manodopera, energia- si arriva a pagare solo l'ultimo: ora
l'energia, l'unico tipo che è stata usato sino adesso nella produzione capitalistica, è
derivata dai combustibili fossili, non riproducibile, unica, quindi soggetta essa stessa alle
leggi di mercato ed alle tensioni di chi vuole appropiarsene, oltre ad essere legata alla
facilità di reperimento (oltre una certa difficoltà di reperibilità i costi di estrazione
divengono tali da invalidarne l'utilizzo). A ciò uniamo pure il fatto che quei paesi che sono
"in via di sviluppo" da una vita, ora stanno arrivando ad una fase ulteriore di questa strada,
ovvero la nascita di un loro proprio mercato interno il quale solo per i numeri si avvia ad
essere il più importante al mondo, cosa che generà automaticamente un ulteriore "turbativa" nei prezzi delle merci. Il nuovo scenario quindi è quello di un C. che, lungi dall'essere l'approdo
finale della storia umana, si rivela debole e disequilibrato, incapace di una omeostasi. In una
situazione tale, un misero 0,5% di petrolio in più richiesto da Cina ed India porta a rialzi
incontrollabili dello stesso (il traguardo dei 100$ a barile è a portata di mano), generando
crescite dei prezzi generalizzati per tutti i carburanti in primis e più in generale per tutti
quei prodotti derivati dalla raffinazione degli idrocarburi, con conseguenti rincari nei
trasporti,nella produzione industriale,nel riscaldamento domestico ed in quasi tutti gli altri
settori del vivere civile, con l'approdo finale ad uno scenario di recessione progressiva ed
ineludibile. E' pacifico quindi che in uno scenario macroeconomico di decadenza, la
microeconomia di ogni singolo paese (pure le strutture sociali e politiche come conseguenza, si
potrebbe quasi azzardare) passa in secondo piano e forse oltre. L'affannoso tentativo di tenere
dei prezzi concorrenziali nelle merci fa si che le industrie del primo mondo, siano tutte o
spostate nel terzo, o in luoghi del pianeta dove esistono "isole" di manodopera dal salario
simile. L'italia è uno di questi paesi, come lo sono Slovenia, Bulgaria Romania ecc ( altri
spazi sono da dedicarsi all'analisi di come i rapporti tra questi paesi fondati da interessi
puramente economici creino attriti e storture sociali negli stessi paesi coinvolti ).
Nonostante sia imbattibile la manodopera orientale in quanto a salari, e che quindi l'approdo
ultimo sia il trasferimento di ogni apparato industriale in quei luoghi, altri piccoli "terzi
mondi" sono dei buoni palliativi temporanei. Il nostro paese per esempio è "l'Africa" per la
Thyssencrupp, che qui può permettersi manodopera molto meno costosa che nel proprio paese di origine, la Germania, e soprattutto con molti meno controlli e sicurezze. Qua il padronato può
mettere in conto di limitare al minimo possibile tutti gli "orpelli" non relativi alla
produzione della merce ( quindi alla generazione di profitto), potendo contare sull'omertà di
un sistema di controlli vacuo se non direttamente colluso, che permette quasi sempre al padrone di scamparla liscia a livello di sanzioni ( sopratuttto a livello penale) in caso di incidenti
anche mortali. A questo proposito la lettera ufficiale del Gruppo Thyessenkrupp soprariportata,
se può essere interpretata come segno di disponibilità e di umanità di quella dirigenza da un
lato, dall'altro può disvelare come semplicemente agli stessi costi meno pagare le conseguenze
di un operaio morto che la ristrutturazione delle linee di produzione secondo le norme di legge
vigenti in materia di sicurezza sul lavoro. Senza illusioni affermo cheil capitalismo degli idrocarburi è alla fine.Nell'arco di questo secolo, se non prima, collasserà su se stesso.Per fare ciò però deve prima arrivare al suo punto di rottura e tale momento lo si avrà quando la quasi totalità della produzione industriale sarà concentrata nei paesi in via di sviluppo, dove i parametri di questo tipo di capitalismo possono esprimersi al massimo: costo dei materiali non rilevante, costo del lavoro non rilevante costo dell'energia rilevante. A questo punto, quando la Cina avrà il maggiore potere industriale il maggior mercato interno al mondo unito al PIL con la crescita più alta, i dati anagrafici migliori ed il tipo di governo più efficente,allora l'equilibrio economico mondiale fondato su una elite detta primomondo che vive in una condizione di ricchezza distante ere geologiche da quella anche dei paesi di seconda fascia dovrà rompersi per forza, visto che da un lato il primo mondo ed il terzo mondo "combaceranno" in un solo panorama economico, con una economia quasi totalmente basata sull'esportazione (ma verso quali mercati?), dall'altro perchè i combustibili fossili a quel punto costeranno tanto da rendere ogni produzione industriale sconveniente.Appare quindi chiaro che nel non troppo lungo tragitto che porta a questo punto di non ritorno i paesi ora ricchi dovranno vedere un progressivo impoverimento che nella competizione economica porterà conseguenze logiche, ovvero l'irrigidimento delle forme di stato democratiche fino a divenire (ritornare?) l'emanazione della volontà del padronato e smantellamento della cultura del lavoro, con annessi diritti e salari, operazione questa già sotto gli occhi di tutti. Quello che rimane della classe operaia (e dei lavoratori/precari in genere) deve prendere atto dell'ineluttabilità di questo meccanismo, ed attuare una controffensiva intelligente, non atta a scongiurare questo fenomeno. E' infatti, sotto
quest'ottica, facile spiegare il perchè della perdita progressiva di forza della C.O. in tutto
il mondo occidentale ed in Italia in particolare a partire dagli anni '80: non si tratta di
scelte errate dei sindacati, di cose od interventi sbagliati da esseri umani, quanto di una
naturale deriva del capitalismo del dopoguerra. I sindacati in questo caso hanno fatto il loro
dovere nel migliore dei modi, cercando di adattare i loro modi operativi al cambiamento del
mercato, divenendo organi sempre più politici e legati alla sfera della comunicazione, quindi
perdendo capacità di difesa dei diritti dei propri iscritti a scapito di una contrattazione dei
salari sempre più lunga e difficile: dove esiste un economia di secondiario in forte crescita è
facile distinguere le categorie sullo scacchiere (sindacati, politici, operai, padroni ecc) e
creare una forza d'urto capace di sedersi in posizione di forza ad un tavolo di trattative,
mentre in un economia in decadenza o stagnante gli "orpelli" dei diritti dei lavoratori, della
sicurezza e della dignità sul lavoro vengono inevitabilmente meno, ed anzi accade che l'unica
posizione dei contendenti di questo ipotetico tavolo che venga ritenuta negoziabile sia proprio
quella dei lavoratori, con conseguente erosione delle conquiste precedenti fin tanto che questi
non abbiano una reazione forte ed unitaria ( posto che l'abbiano).Alla domanda "cosa fare
allora?" la risposta è nella parabola del giunco che si piega al vento senza resistergli, e
sopravvive. Quello che deve essere chiaro è che gli attori moderni di questo mondo del lavoro
diventeranno giocoforza nella quasi totalità dei precari, vedranno i loro diritti calpestati ed
i loro salari decurtati: il capitalismo di guerra non sa vedere oltre il proprio naso quindi
oltre brevi e facili profitti, seguiti da chiusure dei luoghi di produzione e successive
ristrutturazioni sempre più tese a massimizzare nel più breve tempo possibile gli utili, a
discapito di tutti, sopratutto delle vite dei lavoratori. La declinazione che questi ultimi
dovranno dunque fare della parabola del giunco riporta ad una primitiva pratica di lotta
operaile, il luddismo: laddove il lavoratore veda chiari segni di disumanizzazione del lavoro
dovrà semplicemente abbandonarlo, facendo in modo che il padrone abbia la scusa per una
inevitabile ristrutturazione in qualche paese "in via di sviluppo" semplicemente distruggendo o
danneggiando il luogo di lavoro. L'unica maniera che è rimasta al lavoratore per poter
rinascere come tale è cessare di esserlo a condizioni non umane. Questa logica parossistica
finchè si vuole avrà piena concretizzazione in un futuro non troppo lontano, così come la
declinazione a tutto tondo nella sfera del vivere civile. La "disobbedienza" infatti, ben lungi
dall'essere la baracconata vessillo oggi degli snob che popolano i centri sociali, è una delle
più profonde manifestazioni dell'intelligenza dell'essere umano e della cultura civile: cio che
è oggi un fastidio domani sarà un sopruso, cio che non possiamo permetterci di pagare non
dobbiamo pagarlo. A questo proposito l'approccio napoletano a questo modo di fare è il miglior
esempio possibile. In una città in cui anche le più elementari forme di diritti civili stentano
o sono negate ( vedasi il diritto all'igiene ), anche i relativi doveri dovranno essere
sospesi.Il concetto del "regicidio" esiste da prima della nascita del mondo industriale ed è
ancora li a sancire l'ineluttabile superiorità dell'intelletto e di un sano spirito di
sopravvivenza su tutto quel castello sovrastrutturale incernierato su due termini-cardine quali
"dovere" ed "obbedienza" che senza una connotazione forte nel tessuto reale di una società
divengono solo strumenti di sopraffazione. I tratti di "superiorità" nei comportamenti che da
sempre sono stati richiesti alla classe operaia ed i lavoratori in genere per potersi
distinguere in meglio dal padronato e quindi potersi sedere in posizione di "ragione" al
tavolo delle trattative, cela il rovescio della medaglia: se bisogna essere al di sopra, ciò
significa che qualcuno è al di sotto, e sotto un comportamento civile da essere umano, c'è solo
l'inciviltà di chi usa una costante, scientifica, dosata violenza contro i propri lavoratori (
le condizioni di lavoro degli autotrasportatori che hanno scioperato dal 10 al 13 dicembre 2007
valga come esempio, così come i turni a cui erano giocoforza costretti i ragazzi stessi della
Thyssenkrupp). Non una violenza esplicita, naturale, primordiale, bensì una forma di sopruso
meno evidente ma altrettanto letale. E Verso il proprio avversario, se esso è contro il vivere
civile e dignitoso di un essere umano, è lecito non avere nessun tipo di riverenza.Quindi gli operai della Thyssenkrupp di Terni non si sentano in colpa ad invalidare il loro
stesso luogo di abiezione, perchè così facendo non porteranno che beneficio ai loro padroni,
permettendo loro una ricollocazione in paesi dove il secondiaro alle condizioni di lavoro
suddette ha ancora un "senso", accellerando l'arrivo del loro comunque inevitabile
licenziamento, salvandosi la salute e, soprattutto, permettendo al sistema-Italia di
velocizzare il meccanismo di trasformazione da economia mista secondiario/terziario ad
economia di prima fascia totalmente devota ai servizi, permettendone quindi l'inevitabile
collasso e la conseguente rinascita. Si spera migliore.

"fine di una conoscenza" :errata corrige

Allora. Un post scritto in mezz'ora o è un parto genialmente felice o ha delle falle. Io ancora non sono provvisto di utero quindi devo giocoforza fare delle puntualizzazioni. Allora: la categoria dei "rovinafamiglie" non è sempre coincidente con quella degli amanti. Succede di conoscere una persona stupenda con la quale si sta bene...che però è impegnata. Nascono i casini ma a volte è destino. Conosco ragazze che si sono trovate in quella situazione e la cosa non mi ha dato nessun fastidio"morale": perchè? Credo che la spiegazione, per altri versi complessa, sia forse semplificabile in una distinzione tra due atteggiamenti: quello naturale e quello cattolico. Il mondo moderno ci vorrebbe laici e quindi propensi ad un atteggiamento naturale anche verso i nostri sentimenti ed inostri istinti, ma recuperare tale stato dell'essere, arcadico, beato è di una difficoltà tremenda in una realtà sociale ( questa quasi esclusiva dell'Italia) intrisa di morale cattolica. Spesso poi i due piani si intersecano , quindi lo stimolo naturale si scontra con i precetti cattolici e la naturalezza se ne va, lasciando terreno ad un panorama crescente di disagio e squallore.
Quindi la distinzione da farsi non è tra "rovinafamiglie" e persone normali, bensì tra naturali e "artefatti". In verità devo dire che di tipe "naturali" ne ho incontrate ben poche, e ancora sono li, perchè è un piacere averci a che fare. Discorso diverso sono le "artefatte", ovvero coloro in cui la componente naturale stride con i mille condizionamenti di un educazione proto-cattolica, proto-comunista, proto- qualunque cosa, venendo a comporre la figura di una che getta il sasso e poi nasconde la mano, rompe qualcosa e nasconde i cocci dicendo "non sono stata io" ecc ecc ecc.
Queste persone (uomini o donne non fa differenza) hanno il raro pregio di mandare a ramengo situazioni ben avviate, o meglio, di creare attorno ad una situazione che prospetta bene un clima tale da minarne il buon proseguimento, o comunque uno sviluppo che non si areni sulle secche dello squallore. In campo femminile, per esperienza diretta, le tipe di questa categoria sono quelle che si dichiarano emancipate ed adulte, e più si ammantano di discorsi più cascano in situazioni contraddittorie che ne svelano i conflitti e le ipocrisie. Chiaro che quando una "artefatta" si invaghisce di uno impegnato.. ecco fatta la "rovinafamiglie", ed ecco i casini e le situazioni disgustose. Io con queste due categorie di persone ho difficoltà a relazionarmi, è vero, e neppure ho la capacità di riconoscerle al volo tutte quando si presentano. Ciò non toglie che ce ne siano altre con cui mi relaziono benissimo. --P.S.: alla fine l'ex di "Sauro" si è rifatta viva, permettendo ai rapporti di entrare nella fase del quieto vivere. Per una volta tanto il pessimismo assoluto viene smentito ^__^ .

fine di una conoscenza

Incredibile ma vero cari 4 gatti il continuo gettare sassolini nello stagno di questo blog ha prodotto il topolino di una risposta.Un topolino che però ruggisce. A questo punto affezionati lettori però, conoscendo l'identita della persona che ha risposto..dovrò essere franco ed uscire dal personaggio. In primis vi chiedo lo sforzo di leggere il mio post " del perchè bisogna essere perfetti" ed ovviamente la relativa risposta di tale "L." . Fatto? Ecco... vi pare che ci sia qualcosa di strano? Si? La veemenza... bravi avete colto nel segno. Qualcuno ha detto "iper reazione" per caso? Come mai vi chiedete una lettrice, nel commentare un post che EVIDENTEMENTE non la coinvolge in prima persona, ci mette tanto pepe? Perchè si sente in dovere di abbattere le tesi contenute in un post così EVIDENTEMENTE ironico e decontestualizzante, che nel momento in cui afferma una tesi la smentisce proprio con la vis comica, come se vi fossero scritte le peggiori pagine di condanna del genere femminile? Chi ha detto "coda di paglia"? ecco.. PETER NORTH si hai colto nel segno caro ( già e non ti agitare su quella sedia che poi ti fa male l'apparato con cui ti guadagni il pane..): La signorina "L." ha la coda di paglia perchè teme il GIUDIZIO. E perchè teme di essere giudicata? Perchè essendo intelligente, sa di aver fatto cose che al giudizio comune sono ritenute quantomeno sconvenienti, quindi teme, o almeno è infastidita, dall'essere messa " all'indice".
E qui cari getto la maschera e parlo chiaro alla diretta interessata.
Allora Letizia...non è che nei pochi attimi passati assieme io non abbia recepito certi messaggi.Non è mai a caso che si comunicano cose come il modo di lasciare il proprio ragazzo (" si sono in molti mi dicono che sono una stronza.Ho lasciato il mio ragazzo dopo 8 anni di relazione con una telefonata [stando nella stessa città NdR.]" ), ne scappano informazioni come che tu sei stata "amante" di uno x lungo tempo ( che ti sia piaciuto o no, che sia stato bello o no: questo è e rimane nell tua sfera personale). La paura, la rabbia (il fastidio?) di essere giudicata ti confonde così tanto da non intuire che il materiale scritto qua, specialmente se si parla di "misogino corner" è intriso in maniera irreparabile di ironia, e spesso di AUTO ironia ( che a te, nel fondo, manca)? Un ironia che non dovrebbe far scattare reazioni tanto veementi... almeno che..almeno che qualcuna abbia la codina di paglia.... Mi spiace Letizia,magari sbaglio anche nei presupposti, ma ho una strana etica che non mi permette di non giudicare certe azioni di una persona (non LA persona in senso assoluto: tutti possiamo cambiare in seguito ad esperienze o col tempo), e se c'è una categoria di persone che DETESTO è quella dei/delle "rovina-famiglie". Parlo di una categoria in cui FORSE tutti hanno la disdetta di trovarsi almeno una volta nella vita. Può accadere . MA se sbagliare è umano... che mi hai raccontato poco tempo fa? Di aver appena conosciuto uno che ti aveva "coinvolta emozionalmente"..ed ovviamente non era single. Dalla sguattera alla laureata il meccanismo PARE essere sempre il solito in queste occasioni: l'uomo che ha già una "lei", e forse proprio per questo, è preda più ambita. Se poi la lei è sposata o incinta o se i due hanno figli ( anche se non fosse il tuo caso)...chissene. "in amore ed in guerra". In amore ed in guerra Letizia si fanno molte vittime, e chi le fa in questa maniera mi fa schifo...e quando penso ad una persona o la vedo, e mi si torce lo stomaco, beh, è finito il dialogo. Il tuo esistere per me si chiude qui. Addio. --P.S.--: nel tuo attaccare il post " del perchè..." ti sei dimenticata di chiederti se, nel lasso di tempo tra " femmine e rasoi" e quello, non siano venute fuori "novità" sugli eventi occorsi al nostro caro "Sauro", non macchiati dalla rielaborazione psicologica dello stesso(tradotto: parole dirette della sua ex). Ah... un altro indizio di quanto sono fesso e poco lungimirante: la ex di "Sauro", con cui prima mi sentivo,che ritenevo (ritengo, vorrei osare...)mia amica e che di questo blog NON SA NULLA, di colpo è sparita, e guarda caso strano mi ha cancellato dai suoi indirizzi di msn... ma tu guarda a volte eh?!? ^_^ Buon proseguimento di vita, Letizia.

Del perchè bisogna essere perfetti

[ Lo scritto intitolato L'Essere perfettissimo esiste, datato 1676, ci fornisce in modo preciso la definizione di perfezione: "Intendo per perfezione ogni qualità semplice, che sia
positiva ed assoluta, tale, cioè che ciò che esprime, lo esprima senza limiti. Una qualità
siffatta, in quanto è semplice, è irresolubile e indefinibile; altrimenti, o non sarà una
qualità semplice, ma un aggregato di molte, oppure, se sarà una, sarà circoscritta da
limiti, e così verrà compresa per via di negazioni, contro l’ipotesi, essendo stata assunta
come positiva". ]

- da dizionario-italiano.it -
[ perfètto [per'f?tto]p.pass., agg., s.m.
1 aggcompiuto in tutte le sue parti, completo
2 aggsenza difetti, ottimo, bellissimo ]

- da demauroparavia.it -
[ 3a agg. FO estens., di qcs., che è fatto nel miglior modo possibile, che non presenta
difetti ]

Volevo scrivere qualcosa sui fatti di torino e se possibile infilarci pure le veementi
proteste dei camionisti ma... l'ispirazione è venuta per un altro capitolo del "misogino
corner". Essia. Per fare un sunto breve e forse banalizzare il tutto, la perfezione è una qualità limpida, somma, irriducibile ed insemplificabile. di squisitezza infinita. Non mi aspetterei mai che un essere umano possa incarnare la perfezione. Forse per un attimo, per una somma di momenti. Ma se così fosse, viste le posizioni leibnitziane
sopracitate, non si potrebbe parlare di "perfezione". Magari si parlerebbe di un bel
tentativo. Noi uomini. Eh si cari 4 lettori e mezzo. Ancora una volta devo fare una distinzione dello scibile umano in base al sesso. Non che una donna non riesca a vedere di un bicchiere mai la parte mezza piena, ne che non sappia accontentarsi. Però, da segnalazione di un nostro
anonimo lettore, che ci ha raccontato la sua vicenda, sorge in noi il dubbio che in amore
una donna non voglia una mezza razione di spumante, ma un ricco calice sempre pieno del
miglior Krugg d'annata. Come spiegare altrimenti una separazione che ha il sapore di una beffa dopo praticamente 30 mesi di fidanzamento? Il Nostro infatti ci racconta, non senza difficoltà, di essere stato "scaricato" (termine giovalistico) dopo una crisi durata un mese. Eh si... 29 mesi, praticamente mezzo lustro, gettati al vento dopo soli 30 giorni. A questa allarmante informazione, i redattori tutti hanno immantinente aperto un tavolo di
consultazione: noi da una parte, attenti e risoluti nei nostri doppipetti, il povero tapino
del nostro lettore dall'altra, jeans e maglietta, consumato dalla tristezza. L'intento di questo brainstorming era , dato che non possiamo avere il parere diretto della controparte femminile, quello di estrapolare quanta più "verità" fosse possibile della parole del Nostro, così da avere un analisi bilanciata della sua vicenda. Anche gli psicologhi esperti in rapporti di coppia che abbiamo convocato come probiviri ( Crepet e Morelli erano fra questi, tanto per citare 2 nomi noti ) hanno dovuto arrendersi subito al primo insormontabile scoglio presentatoglisi di fronte: la ormai ex del Nostro ( che da ora in poi chiameremo col nome fittizio di Sauro Andretti ) lo ha lasciato senza una logica motivazione. Si cari lettori, così è la storia. La signorina in questione ha soltanto addotto le ragioni del cuore che, sebbene ampiamente legittime, per un maschietto non bastano mai. Sauro dunque ha cercato di andare oltre i vari "mi sei sceso" "non ti amo + come prima"," i presupposti sono cambiati, tu sei cambiato ecc.", cercando una spiegazione al perchè una persona dovrebbe essere cambiata tutto d'un tratto in un solo mese. Poi l'illuminazione. Si perchè il Sig.Andretti, pur a dispetto del celebre cognome che lo lega ad un grande della Formula 1, ha avuto un banale quanto infausto incidente d'auto, in cui ha visto farsi dare torto dai
pubblici ufficiali e ha dovuto rimboccarsi le mani al lavoro per pagare i danni alla propria
(tra l'altro nuova) vettura. Quindi uno stress in più sia a livello psicologico che fisico.
E voi lettori (ed amici, ho l'ardire di osare), che avete la fama di essere attenti come
faine, mi chiederete: che c'entra ora questo aneddoto stradale? Ebbene, l'incidente è
accaduto all'incirca un mese fa... A quel punto la somma era sotto gli occhi di tutti ed abbiamo potuto far quadrare le cose. Il Sig. Andretti ha avuto un incidente, a causa del quale divenuto più nervoso, e d'incanto la sua dolce metà si è accorta di non amarlo più. Lo so, tra noi come tra voi ora serpeggia la stessa riflessione: può avere lei mai amato lui se è stata capace di troncare il rapporto in maniera tanto decisa per motivi che non sono altro che passeggeri...o forse tali motivi hanno disvelato un qualcosa di inenarrabile, quasi innominabile: una DEBOLEZZA. E a questo punto , con limpida equidistanza, è salito in cattedra il Dott Morelli che ha
chiesto ad alta voce una introspezione onesta al Nostro sfortunato soggetto. Come si è
comportato in questo rapporto? Che cosa vi ha portato dentro? si è prodigato abbastanza? Ha
dato o solo ricevuto? E' stato se stesso o si è lasciato piegare per calcolo o solamente per
inesperienza? Sotto questo fuoco di fila spietato il nostro Sauro ha avuto un crollo psicologico,
rimessosi dal quale però sono emersi alcuni dati che fanno riflettere: in primis non ha mai
dico MAI cari lettori litigato durante il rapporto con la sua partner, in secundis non ha
mai avuto ne una defaillance sessuale, no, ma neppure un calo di desiderio! Qui morelli con
tono pacato ha cercato di spiegare al Nostro che questi apparentemente sono due indici di
perfezione, mentre nella realtà possono svelare che una delle due metà della coppia si
adopera in posizioni di mirabile mimesi, cercando di essere più perfetta possibile per
l'altra, ovvero mortificando la propria personalità ed i propri bisogni, non facendo capire
così all'altra parte cosa è importante per noi, quali sono i nostri spazi e quanto è
costoso per noi rinunciarci. Così in questo caso ecco che la parte femminile non
comprendendo l'importanza di certi spazi, se ne appropria e calpesta ciò che questi spazi
contenevano, giudicando tali contenuto banale, poco rilevante mentre invece non le sono state date importanti informazioni per poterlo giudicare. A questo punto pencolavamo tutti dalle labbra di cotanto esperto dell'animo umano quando il Vostro umile redattore ha scorto nella tasca della di lui giacca un libello familiare: era "il cuore nel sesso", di Franco Califano, con tanto di sottolineature e note scritte a mano. Una in particolare, fatta con un rosso vivo con tanto di cerchietti, mi ha incuriosito. Pagina 27 "le donne non vanno subite. MAI.". Giro pagina, altra profusione di rosso."Quando si ama troppo si finisce per amare male, ci si blocca". Eh si signori, bisogna essere perfetti: intelligenti, appassionati, sani, possibilmente belli e ricchi, o quanto meno con l'ambizione di diventarlo, questo è quello che si deduce dalle sventure del Sig. Andretti. Ma te guarda se proprio a Califano dovevamo dare ragione!

"femmine e rasoi":errata corrige

A seguito di una segnalazione da parte di una nostra fedele lettrice, noi della redazione, consci dei nostri doveri verso la società civile, ci sentiamo in debito di un ultima considerazione a latere del post "femmine e rasoi". Ci è stata mossa una critica molto fondata che insinua la nostra non perfetta galanteria, o per meglio dire che afferma di aver trovato nel Vostro vere e proprie punte di cafonaggine. E si miei cari 4 lettori, si parla proprio di cafonaggine. A questo punto però sono tenuto giocoforza a stupirvi facendo un doloroso "mea culpa". La signorina in questione ( che chiameremo per convenienza L. ) ha portato esempi concreti della cafonaggine di questo modestissimo redattore, tanto che non vi è stato più dubbio alcuno. E qui viene d'uopo una riflessione. Si perchè, cari lettori, la cafonaggine è un difetto, ma diventa preoccupante se lo è INVOLONTARIAMENTE. Come?? COSA?! Si fratelli di sventura. Abitare in una "urbe horribile" come Viareggio, e dovere per una vita avere a che fare, relazionarsi con donne che di una donna hanno solo una cosa o quasi (con poche eccezioni) ha indurito tanto il carattere del Vostro, incline già di per se data la spiccata sensibilità a proteggersi con l'introversione, ad un atteggiamento da "fast food" da "precotto" del rapporto di coppia, da "transistor" dell'incontro: o è si o è no, od ho tutto o niente, e senza dovermelo conquistare. Dalle parti del vostro disgraziato amico si dice "mi voi ti vò" ovvero mi guardi, se ti piaccio è fatta sennò no...senza tema di smentita ne possibilità di redenzione. Così succede che si perde il senso della conquista, del conoscersi, dell'interessarsi, la pazienza se ne va... e si finisce per considerare una femmina chi invece è tutt'altra cosa: una donna. Cari amici... la strada più erta ma quella migliore è di essere uomini anche quando il cuore sanguina, di dare sempre anche quando non si vorrebbe, di mandare a quel paese ma con una rosa in mano. Sperando di non prendere il tetano con le spine.

femmine e rasoi

[citazione da wikipedia]
Il Rasoio di Occam (Ockham's Razor) è il nome con cui viene contraddistinto un principio
metodologico espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese William of
Ockham (noto in italiano come Guglielmo di Ockham).
Tale principio, alla base del pensiero scientifico moderno, nella sua forma più semplice
suggerisce l'inutilità di formulare più assunzioni di quelle strettamente necessarie per
spiegare un dato fenomeno: il rasoio di Ockham impone di scegliere, tra le molteplici cause,
quella che spiega in modo più semplice l'evento
In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. All'interno di
un ragionamento o di una dimostrazione vanno invece ricercate la semplicità e la
sinteticità. Tra le varie spiegazioni possibili di un evento, è quella più semplice che ha
maggiori possibilità di essere vera (anche in base a un altro principio, elementare, di
economia di pensiero: se si può spiegare un dato fenomeno senza supporre l'esistenza di
qualche ente, è corretto il farlo, in quanto è ragionevole scegliere, tra varie soluzioni,
la più semplice e plausibile). Il rasoio di Occam trova spesso luogo in discussioni eminentemente dotte e scientifiche (esempio tipico, nel campo della fisica e della scienza in generale).

in questo caso tale principio è applicabile anche alla spinosa sfera del pensiero femminile
( sempre che ne esista uno ). Il divertimento nell'incontrare una persona di sesso femminile che si ritiene intelligente stimolante arguta ecc ecc sta, oltre alle finalità più banali dell'incontro "intersessuale" ( sesso sesso sesso sesso al cubo, figli figlie ecc) che possono essere disgiunte dalle qualità metafisiche della stessa, anche nel sottile gusto di cercare una via di uscita dal
tunnel della legge di Murphy. Tutta una generazione di uomini educata, "coltivata" da madri zelanti nel culto del "principe azzurro", ovvero la declinazione perfetta della canzone " prendi una donna, trattala bene ecc", che anela ad una liberazione dal maleficio di una figura da fiaba tanto
gradita alle mamme ma che alle loro figlie appare come il rovescio della stessa medaglia,
uno sfigato zerbino, sotto sotto crede che la legge di Murphy ed il feroce
darwinismo sessuale da essa derivante siano solo l'antico retaggio del nostro lato animale e
che come dice mammà, prima o poi arrivi quella per la quale l'importante è che tu sia "BELLO
DENTRO". Così quando capita di coltivare una conoscenza tramite i potenti mezzi moderni dati dalle chat, scatta il rullo dei tamburi nei cuori di tutti gli "sfigati azzurri" che come un sol
uomo trattengono il fiato e sperano che un loro commilitone rompa il tragico incantesimo.
Magari con un bacio.
Cari fratelli, credetemi, non fatevi più illusioni, deponete armi e speranze. Murphy è il Newton dell'era moderna, colui che con la leggerezza dell'ironia ha disegnato le
equazioni della socialità moderna. I mezzi nuovi a nostra disposizione sono blandi
pagliativi, piccole illusioni almeno che una persona non voglia sempre rimanere "virtuale". Quando però si vuole uscire dal "Bit" ed entrare magari in una femmina.. ahiahiahi. Le regole fratelli sono SEMPRE le solite, semplici e dirette. A seguire illustrerò degli esempi utili di Rasoio di Occam " sessuale" provati per esperienza diretta, che vi verranno incontro nei momenti più importanti, permettendovi di non farvi illusioni e di godersi senza intoppi quel poco (o tanto) che riuscirete a raccogliere.
1- uomo X conosce femmina Y tramite chat, con (importante) corredo di webcam e telefonate
chilometriche. Tutto fila alla grande ma lei, appena comunicata l'intenzione di conoscere
dal vivo il soggetto X dice " mi piaci X ma, sappi che la realtà non è l'immaginazione ed io
do importanza a [parola qualsiasi per intendere la prima impressione,il primo impatto],
quindi non so se può funzionare o no. Se non funzionasse ti spiacerebbe?"SPIEGAZIONE . VARIANTE A: lei è insicura perchè la fisicità ha davvero una importanza
rilevante in un incontro e non vuole spezzarti il cuore se non andasse quindi cerca di
spiegarti bene le cose, anche con lunghi ghirigori mentali, ed in fondo lascia intendere che
ha solo bisogno di una persona forte e paziente, soprattutto perchè tra voi due le cose
vanno così bene che... VARIANTE B (giusta): la femmina Y non vuole concedersi a chi non la
ecciti fisicamente o che corrisponda almeno per un 50% o una percentuale da lei stessa
stabilita al suo ideale di maschio ( praticamente tutte le femmine, che lo ammettano o no,
ne hanno uno), quindi cerca di costruirsi un uscita "d'emergenza" ma politicamente corretta.COROLLARIO: un altra parola che sentirete in bocca ad una donna in questo frangente è "amici" ("possiamo diventare amici?"), a volte in unione al termine "interessante" ("sei una persona interessante,ma..."). Carissimi amici, diffidate da questo termine come un gatto dell'acqua, semplicemente perchè le donne NON, ripeto NON sanno, salvo rare eccezioni, cosa sia l'amicizia, non prima che la "guerra" alla riproduzione sia finita col progressivo
sopraggiungere della menopausa. A quel punto, deposte le armi, anche le donne possono (ma alcune ne sono incapaci del tutto) godersi il tiepido calore di quel tipo di rapporto tra persone. Ora si incrementa la difficoltà. 2- il maschio X va ad accogliere per la prima volta la femmina Y. si incrociano gli sguardi. Lei ha un lampo di delusione negli occhi, si ferma impercettibilmente poi accenna un sorriso e scattano i saluti.Vi incamminate e lei non vi guarda che altre 2 volte in mezz'ora, si tiene ad un metro non si fa portare i bagagli e vi parla di quanto è stanca. VARIANTE A: il primo sguardo è sempre carico di emozione ed aspettative, e il primo impatto può essere proprio per questo deludente, ma solo gli animali o le persone con poco da dire si fermano qui. Il fatto poi che la femmina Y abbia fatto un viaggio allucinante e che sia una quasi sconosciuta, giustifica il riserbo e le lamentazioni, le quali, da che mondo è mondo, sono
bagaglio dell'essere femminile, ed anzi a ben guardare il comunicarvele può significare un
tentativo di farvene "partecipe", ovvero di aprire un varco per voi nella sua intimità.
VARIANTE B (giusta): la femmina Y vi ha visto e nell'istante stesso ha fatto un "matching"
con la sua immagine di maschio ideale. Se si è fermata un attimo specialmente , o comunque ha
avuto un lampo di delusione negli occhi, purtroppo cari commilitoni avete fallito: non
corrispondete nemmeno per un minimo 50% alle aspettative della femmina Y , oppure si, ma
malauguratamente avete qualche difetto-tabù ( occhi storti, acne, grasso, pelata, bassa
statura,fiato pesante, somiglianza con qualche ex ecc) che comunque farà naufragare
l'incontro. Di conseguenza lei non si avvicina a voi, non vi chiederà di farsi aiutare con i
bagagli per non avere poi da "sdebitarsi", guarda in alto perchè sta palesemente pensando a
quanto è scocciata da quella situazione e forse pure dalla vostra presenza, infine parla di quanto è stanca in modo da fornirsi una scusa facile per passare il minor tempo possibile con voi. 3- il maschio X ha impegni da tal ora a tal ora, e la femmina Y vuole vedere questi posti a
lei estranei, così stabilite di usare quegli spazi di tempo in cui lui è occupato per
soddisfare tali curiosità, per poi passare quanto più tempo assieme. il giorno dopo il
maschio x inizia a subodorare di aver stabilito questo accordo da solo, visto che la femmina
Y non è ancora di ritorno. Aspettate una sua telefonata (sa a che ora siete libero) per
mettersi d'accordo su come e quando trovarvi. Non arriva. Aspettate. Chiamate voi. Lei non risponde poi manda un SMS un pò banale spiegandovi che sarà di ritorno solo di li a 3 ore. VARIANTE A : Venezia [Firenze Roma Parigi ecc] è una bellissima città, lei ha il diritto di vederla, non posso obbligarla ad aspettarmi incarcerata a Mestre [Viareggio Aprilia le Banlieu ecc ]!Il tempo che abbiamo basterà, a pensare che abbiamo anche tutta la notte per stare assieme...
VARIANTE B (giusta): se la femmina Y non ha cercato il tempo durante il giorno per stare con
voi, sicuramente dimenticatevi di poter utilizzare le ore notturne. Certi posti nel mondo
sono a volte stupendi, ma lei dovrebbe essere li per conoscervi, ed il Mantegna o Tintoretto dovrebbero essere in secondo piano. Il fatto che non le sia nemmeno passato per l'anticamera del cervello che in tale o tal altra città poteva andarci con voi quando staccavate, magari fino a notte tarda, vuol solo dire che voi non esistete già più per lei, e quei giorni pensati per conoscervi meglio sono diventati "immantinente" una vacanza, da passare da sola, senza chiedervi sacrifici ("andiamo insieme quando stacchi a Venezia?! dai! mi ci porti?! poi magari rimaniamo li! che bello non trovi?), per i quali poi potreste richiedere "soddisfazione", o comunque che potrebbero illudervi di avere con lei un certo coinvolgimento. Sotto un certo livello di gradimento una donna non vuole conoscere un uomo, non è interessata. Appena il livello di interesse supera il minimo
vedrete che cercherà di conoscervi ritagliandosi spazi di tempo. Più il gradimento è alto
più tali spazi si amplieranno fino a rasentare situazioni ridicole e/o imbarazzanti e/o
divertenti (ma ..che ci fai qui davanti all'entrata del mio ufficio? ah un caso? fai la
spesa proprio al supermercato qua davanti? ahhh capisco, anche se è dall'altra parte della
città ha la frutta più fresca...). COROLLARIO: se il suo soggiorno è di 3 giorni, il suo
ritardare o perder tempo o evitarvi in genere durerà 3 giorni, se 4 4 se 5 allora 5 e così
via. 4- incredibilmente riuscite facendovi vedere duro e un pò incazzato o con altri mezzi a strapparle dei baci prima di riportarla a casa, magari appassionati, e magari a lungo... dopo vi spiegate, mettete a punto i cardini del vostro "rapporto" (amicizia affetto , solo sesso ecc) poi vi
salutate. Credete di aver trovato un varco in mezzo al ghiaccio ma il giorno dopo lei inizia
con il fatidico "sai ci ho riflettuto e devo essere sincera..." VARIANTE A: beh ..sentiamo
questa sincerità, dopo i chiarimenti di ieri sera cosa avrà mai da dire che io debba
temere?!? VARIANTE B (GIUSTA): sta per dirvi, in una maniera che ha molte forme ma un
significato unico, che quello della sera prima è il massimo risultato a cui potete aspirare,
e che anche se l'avete si sorpresa e le avete strappato più di quanto lei avesse mai
pensato di concedervi, il momento magico è finito, il varco nel ghiaccio si è richiuso. Chi
cercasse di arrivare al "dunque" ugualmente troverebbe amare soprese ad attenderlo, e posso
assicurarvi amici carissimi che la sottogliezza della tattica è direttamente proporzionale
all'intelligenza/cultura della femmina , ovvero si passa da un "non te la do" semplice a
"non sai quanto mi spiace dirtelo ma ci ho riflettutto e rispetto a come mi apparivi su
[msn, skype chat varie ecc ], l'impatto reale è deludente: credimi, se avessi voluto farti
salire/entrare lo avrei già fatto in questa questa e quest'altra occasione" ed oltre verso
sottigliezze ulteriori, di stampo finemente metafisico. Tutte però signifcanti una cosa
soltanto: te la dimentichi la patatina. COROLLARIO: nell' esemplificazione del punto 4
abbiamo tralasciato un fattore importante: il tempo. Se per esempio il "varco" nel
"ghiaccio" viene trovato al secondo giorno di una permanenza lunga quattro, la situazione
sarà resa ancora più spinosa dal fatto che la femmina Y, consapevole di aver concesso troppo
speranze al maschio X, dovrà ora evitarne le attenzioni per ben due giorni, con tutto lo
stress e gli "scazzi" che possono conseguirne. 5- lei se ne è andata...alla fine è stato bello, interessante e vi siete ripromessi di sentirvi da buoni amici, e godere così del sottile piacere di quella "complicità" intellettuale che vi aveva fatto conoscere ed alla quale tenete entrambi. Forse. Chissà perchè però ora la femmina Y [ è online su msn skype chat varie / ha sicuramente ricevuto la mia mail sms segnale di fumo piccione viaggiatore ecc ] e non mi risponde. VARIANTE A: lo sanno tutti che [wind vodafone tim tom cip ciop enel ecc ] a volte perde i
messaggi, ed anche che pure se la vedo online su questo o quel messenger, magari il pc lo
sta usando [il fratello il cognato la mamma la nonna lo spirito santo ecc ] ed io senza la
CERTEZZA che lei mi stia ignorando non mi metto a farle un cazziatone.non voglio risultare ne pesante ne pressante. VARIANTE B (GIUSTA): vi siete accorti quanto in fretta l'ultima sera si sia chiusa il portone dietro ? Non era un caso. Amici carissimi, a questo punto mettetevi l'anima in pace perchè lei sarà sulla strada del ritorno che non vede l'ora di buttarsi alle spalle i giorni passati con voi. Non essendo più costretta ad interagire giocoforza, e potendo eliminarvi con un click, state certi che a risultare "pesanti" ed essere gettati dalla torre basterà un attimo,
quindi niente cazziatoni, niente di niente carissimi ed unici amici. Silenzio. I più arditi
di voi potranno dopo ALMENO 2 giorni giocarsi un formalissimo "ciao come va?", nel tentativo
di salvare un rapporto ormai fracassato, diluendo moltissimo la frequentazione per cercare a
lunghissimo termine di rimediare l'agognato amplesso. Liberissimi di farlo, e forse questa è
la tattica giusta, anche se la difficoltà della sua riuscita è tale che rasenta le stesse
possibilità che ha un cammello di passare per la famigerata cruna del famigerato ago. COROLLARIO: a quasi nessuno di voi dolci commilitoni riuscira di tenere le ditina lontane
dalle tastiere dei vostri congegni elettronici. Il fastidio di una bocciatura, la delusione,
ed a volte la rabbia o un subitaneo dolore vi faranno comporre quegli sms/messaggi di posta
elettronica che hanno l'amaro sapore dell'ultima, orgogliosa parola. A questo punto di
solito, immancabilmente, dopo il breve sollievo di essersi tolti un peso dal cuore, un altro
molto più grande lo sostituisce. Amici, non abbiate sensi di colpa, non crediate di aver
frantumato un rapporto per un email impulsiva. Se lei non risponde non è perchè con
quest'ultima azione l'avete definitivamente convinta a cancellarvi dalla vostra vita. Recenti studi dicono che solo il 50% delle femmine Y legge quegli "ultimi" messaggi del maschio X, e di quel 50% solo la metà risponde, cioè coloro che ancora sono interessate alla vostra presenza. In ultima analisi Ragazzi godetevi quello che vi siete guadagnati, godetevi le vostre
amicizie ed i vostri interessi. Godetevi le vostre donne. Tutte. Pensate comunque sempre che
di femmine Y è pieno il mondo e che voi avete il vostro "perchè", che non siete una "metà"
che ne aspetta unaltra per completare l'unità, ma che siete un "ente" completo ed
interessante...e fortunato. Si perchè siamo uomini in un mondo fatto da uomini per altri
uomini. Alla fine siamo fortunati no?

Gabbo

Domenica 11 novembre,di mattina, è stato ucciso in un autogrill vicino ad Arezzo
Gabriele"gabbo" Sandri.non intendo qui approfondire i fatti con una cronaca minuziosa quanto noiosa: altri lo hanno già fatto prima e meglio di me.Mi interessa subito notare che,visitando lo spazio di gabbo su myspace si scopre un giovane vivace,inserito,con un buon lavoro ed una passione, il DJ, redditizia e che da sicura"popolarità".
Cosa stava facendo gabbo in quell'autogrill? Stava facendo una tappa di sosta nel viaggio
che lo avrebbe portato a seguire inter-lazio,da bravo tifoso laziale,insieme ad alcuni suo
amici.
Una scampagnata insomma.
Eh no. Non proprio.
E qui si inizia ad intorbidire lo stagno, ovvero da subito.Allo stesso grill fanno tappa anche un altra auto di tifosi juventini, diretti a parma per parma-juve.
Baci e abbracci? Non scherziamo.
Sfottò? Si.
Con contorno di rissa, breve ma (pare? Forse?) violenta.
Qua finisce cosa possiamo raccontare con buona speranza di essere nel vero e inizia la
cronaca nera.
Un agente vede tutto e spara. Non sapremo mai il perché di ciò e soprattutto perché uno dei
due colpi, quello mortale, fosse ad altezza d'uomo. L'uomo , anzi il ragazzo era Gabriele
Sandri, che poco dopo muore.
Qua inizia il "commentabile", l'"interessante".
LA partita Inter-Lazio viene sospesa, le atre no, si saprà poi su consiglio del capo della polizia, per evitare che concentrazioni di tifosi in trasferta già partiti (mancavano circa
6 ore all'inizio delle partite) si trovassero senza una meta da raggiungere a fare
dietrofront, magari incrociandosi per la strada e in generale x prevenire scontri di ogni
genere.
Parte così una breve ma efficace operazione di "covering" che ritarda la divulgazione della
notizia dell' incidente mortale a G.S., un ritardo "simbolico" (10 minuti) all'inizio delle
partite di tutte le altre squadre ecc., ed alla fine l'obiettivo è raggiunto: la giornata
calcistica si conclude senza altri incidenti gravi, quindi più o meno bene.
Nel valutare il "più o meno" si scoprono dei "tesori" spaventosi.
Si perchè in quell'intervallo logico che contempla gli incidenti che determinano il "meno",
si delineano delle logiche inquietanti.
Le tifoserie che apparentemente sono in conflitto e tra le quali si creano odii altrimenti"insanabili", alla notizia della morte di uno di "loro" hanno trovato improvvisa
riconciliazione, si sono compattate in maniera granitica dietro ad un immediato "diktat"
politico d'azione terroristica: non fare giocare le partite. Così ecco che l'odio atavico
dei bergamaschi contro i "terùn" svanisce all'istante ed i tifosi del'atalanta riescono, con
la minaccia di invadere il campo e di compiere atti violenti, a fare interrompere la partita
"Atalanta Milan" , e lo stesso succede addirittura in C1 con "Taranto Massese".In serata a Milano cortei comuni di interisti e laziali e sopratuttto a Roma violenza a
piene mani x la strada, con le due tifoserie cittadine, quella romana e quella laziale,
unite, UNITE nello spadroneggiare violentemente per la città con atti di vandalismo che
distruggono soprattutto la sede del Coni e danneggiano un commissariato di polizia.Stessa unità di quasi tutte le tifoserie si trova anche ai funerali di G.S. qualche giorno
dopo.
Se il calcio è stato dato morto per tante volte ma poi è sempre risorto, questa volta la
morte è conclamata e cerebrale, perchè si tratta non solo di decesso del pallone ma anche
della Società-italia, della quale il calcio è un riflesso e sicuramente un polso sincero.Se c'è da chiedersi infatti perchè un gruppo di tifosi di una squadra, di ragazzi "bene" ,
debbano sistematicamente scontrarsi con altri gruppi di tifonsi di qualunque altra squadra
in caso di fortuito "incontro",ed è un mistero inquietante ( e gli incidenti agli autogrill
sono pane di ogni giornata calcistica),questo è tuttavia superato dalla constatazione che le
curve si sono "emancipate" dal giogo del calcio e della politica di campanile, maturando una
coscienza autonoma ed unitaria non riconducibile ad una singola prassi politica, e quindi
difficilmente controllabile. E' infatti impossibile conciliare secondo logica slogan
fascisti (ormai le curve che si considerino attive sono solo di estrema destra, e lo sono
praticamente tutte, in particolare le più importanti) e prassi di guerrirglia tipiche
dell'estremismo di opposto colore, saluti romani e odio ferino contro le istituzioni e
soprattutto contro quelle più "proletarie", carabinieri e polizia, che nella storia italiana
hanno sempre palesato simpatie (se non vere e proprie connivenze, almeno in alcuni periodi
della storia repubblicana) destrorse.
Se in precedenza il caporalato della destra estrema nelle curve può aver fatto comodo a
certi ambienti politici,essi hanno chiaramente perso ogni ruolo di referenti per i tifosi:
una specie di corpo senza "testa", mancanza questa che anzi sembra aver giovato alle
velleità autoritarie dei "curvisti", e che anzi li ha visti per una prima volta forse
ottenere una vittoria ed un pubblico riconoscimento politico proprio grazie ad un uso
coordinato di stampo terroristico della gueriglia urbana.
Di Vittoria si parla perchè anche la sola sospensione di un partita per intemperanze di
una,alla fine, piccola parte del pubblico è una vittoria. E di partite ne sono state ospese
ben quattro, di cui tre della massima serie.
La legititmazione è stata data a posteriori dagli inquirenti, ovvero dallo Stato, che
accusando i teppisti colpevoli delle devastazioni di domenica sera di terrorismo, avalla
indirettamente un (inesistente) scopo politico implicito nelle azioni della sera dell'11
nov. a Roma.
E' lapalissiano che nello sposare la logica esponenziale di "tifoso-teppista-terrorista", si
fanno un ingiustizia ed un danno assieme. L'ingiustizia è fatta verso quei (pochi) figuri
che sono stati arrestati per i fatti della sera di Domenica 11 novembre: chiunque abbia buon
senso vede quei ragazzi per quello che sono, dei teppisti, ovvero una genìa umana per
combattere contro la quale lo Stato si è dotato di leggi e mezzi ampiamente adeguati, ma
sopratuttto "commisurati" alla grandezza del reato commesso. Il danno è recato dalle
Istituzioni a se stesse, che decidendo di avallare l'accusa di terrorismo, ingigantiscono la reale sostanza degli eventi occorsi ( il fatto di avere palesato alcuni meccanismi "para terroristici" nell'organizzarsi non fa dei "curvaioli" dei reali, premeditati eversori) e recano un
ingiustizia verso quei pochi teppisti arrestati, dimostrando incapacità di calcolo soprattutto dell' opportunità, quindi passando immediatamente dalla parte degli aguzzini
agli occhi dell'opinione pubblica e rendendosi inoltre ridicole nel dover "argomentare" la tesi della premeditazione eversiva con spiegazioni farraginose prive di vero fondamento, oltretutto
offensive verso un popolo, quello italiano, che il terrorismo "vero " lo ha vissuto e ne
conosce la vera crudeltà (un colpo alla nuca o una gambizzazione sono ben diverse dal
rompere gli infissi di un edificio).
A ciò si unisca una condotta degli inquirenti, nella persona del Procuratore capo di Arezzo,
anch'essa non limpida, che anzi può essere letta come un tentativo di costruire una tesi
accusatoria atta ad intimidire gli amici del Sandri, i testimoni principali dell'operato
dell'agente Spaccarotella, ovvero di colui che ha sparato il colpo mortale. Così ecco che un
breve scontro di giovani tifosi scellerati diventa un premeditato agguato, con tanto di
ombrelli,coltelli e quant'altro, dei tifosi laziali contro quelli juventini, che quindi
possono essere caricati dell'accusa di "porto d'oggetti atti a offendere «ed eventualmente
lesioni, ma questo lo devo ancora verificare»(citazione testuale del Proc. Di Cicco
dall'articolo riportato a questo link che consiglio caldamente di leggere
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=13087&sez=HOME_SCIENZA ).
Nulla conta che la reale pochezza dello scontro sia stata in primis rivelata da chi nell'autogrill ci lavora, e che ha detto di non aver sentito NULLA, ed anzi il giorno dei funerali di S. si viene a sapere che è stata "individuata" la Mercedes della compagine juventina(ma non c'erano le riprese delle telecamere esterne dell'autogrill? come mai 3 giorni per esaminarle?) , ed ecco che
spunta uno degli occupanti che va a deporre spontaneamente presso la procura di Arezzo,
tanto "spontaneamente" che Lorenzo Contucci, legale di uno dei quattro occupanti dell'auto
in cui è morto Sandri, approposito di un ulteriore altro nuovo testimone juventino ha
dichiarato il 17 nov."''Sono stati bravi a recuperare fantasmi. Vorrei sapere come lo hanno
trovato''ed inoltre "''Il contatto fisico non c'e' stato ,ci sono state un paio di
ombrellate sull'autovettura". "Fra poco troveranno tanti altri testimoni. Le novita' noi
avvocati le apprendiamo dalla stampa. Non mi risulta che il mio assistito sia indagato per
reati diversi dalle tentate lesioni aggravate e nego che potesse avere con se' i coltelli.
Noi attendiamo comunicazioni ufficiali, ma questo e' un processo mediatico''
(http://www.agi.it/firenze/notizie/200711171647-cro-r012394-art.html ).
Il sospetto che da parte degli inquirenti si penda verso una "mediatizzazione" della
vicenda, con l'intento di costruire dei facili "orchi" è sugerito dalla rivelazione, ben
amplificata dal servizio di Sandro Ruotolo per "annozero", che nelle tasche d G.S. sarebbero
stati ritorvati due sassi. Tentativo talmente goffo che ha costretto addirittura Antonio
Manganelli, capo della polizia, a dichiarare che [ Il fatto che Gabriele Sandri avesse o
meno in tasca una pietra ] «non cambia assolutamente le colpe della polizia», ed inoltre
«Quello della pietra, in questo momento mi sembra davvero l’ultimo dei problemi: la morte di
Gabriele Sandri è il frutto di un errore che è stato commesso da un poliziotto e di questo
errore noi ci assumiamo la responsabilità»
(http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200711articoli/27684girata.asp ).
Non ultimo fa riflettere il tentativo delle varie istituzioni, Statali e calcistiche, di
imporre una lettura dei fatti rigorosamente disgiunta daile vicende calcistiche, ripetendo
ossessivamente che quello che era successo al Sandri aveva a che vedere con tutto meno che
col calcio.
Una tesi che si commenta da sola.
In conclusione le Istituzioni da questa vicenda escono con le ossa frantumate, dando
l'impressione di una generale debolezza strutturale allarmante alla quale rispondono con un
inutile inasprimento di quasi tutte le pene in relazione a reati specialmente in campo
penale, cancellando il principio di commisurazione pena-reato e destituendo quindi tali
"punizioni" di ogni senso di giustizia, considerato che le forze in campo per attuare tali
sanzioni sono sempre le stesse, ovvero poche, e quindi per forza di cose ne consegue un
clima sociale da roulette russa, in cui nessuno viene mai "beccato" ma quando succede paga
anche per tutti gli altri con sanzioni "esemplari".
Persa la certezza del diritto, siamo di fronte ad una belva-Stato ferita e messa all'angolo,
che reagisce solo con unghiate mortali tirate a casaccio.Il problema è soltanto schivarle, a quanto pare.

lettera alla FIGC del 11-10-2007

Salve
 
Sono un tifoso laziale. Tifoso ma "a là page", ovvero che segue il calcio come seguirebbe il polo o le olimpiadi, ovvero come un gioco.
Ho letto della dinamica dell'incidente.
Si rende conto che sempllicemente due gruppi di tifosi si sono incrociate ad un autogrill, e se ne sono date di santa ragione?
E nemmeno le due squadre (juventus e lazio) giocano contro questa domenica!!
Si rende conto di che "polso" della situazione del tifo italiano (e non solo forse) da questo evento?
Vuole un altro indizio?
 
questo è il blog di Gabriele Sandri.
Guardi e mi dica se la vita di questo giovane faceva pensare ad un "milieu" tipico di un tifoso violento.
 
Dico tutto ciò perchè vedo che oggi avete solo SOSPESO la partita lazio inter.
Vi pare una misura intelligente?
Ad un occhio smaliziato questa decisione svela la vostra connivenza con quel mondo torbido che è la "curva".
Nel non dare un segnale netto dimostrate solo di essere degli sporchi affaristi che non sanno più il senso della parola SPORT

Hand and the Town

(Pre-scriptum: questa è una discettazione su "Sex and the City", non una sua descrizione: chi previamente non conosce storie personaggi e situazioni di questa serie qui non troverà ausilio, se non in maniera involontaria)


Bene
Non volendo mi sono ammalato. E dopo un anno di "salute", quando un influenza colpisce, è un K.O.
abbastanza scomodo.Così in questi 4 giorni di riposo forzoso, ho ingannato l'attesa guardandomi TUTTO "Sex and the City"(per inciso, non farò certo una pubblica dichiarazione di reato...ma diciamo che beh tale "cofanetto" me lo ha
"prestato" un "mulo" amico).

Si
Tutto
6 serie una di seguito all'altra.
E pensare che prima l'odiavo.
L'odiavo, a pelle mi repelleva, ma arrivato ai 30 il giudizio di "pelle" non è più l'unico su cui si fa affidamento (almeno per quanto mi riguarda).
Quando si vede una cosa di buona fattura bisogna ammetterlo. Dare a Cesare quello che è di Cesare. Anche se qui meglio sarebbe dire dare a "Caesar",vista la provenienza americana (scontata:perchè in Italia non ci si avvicina neppure a certi livelli di decenza?) o meglio ancora a "Paul"..visto che gli sceneggiatori sono in larga parte omosessuali.
Insomma, per essere sinceri, non si può non ammirare un involucro splendido anche se dentro non c'è che merda con sopra dei canditi. Parlo di luci perfette, esterni ed interni perfetti, accessori ovviamente perfetti, commento musicale perfetto, comparse e comprimari perfetti.C'è da rimanere ammirati solo a pensare all'abilità di chi riesce con le proprie doti a rendere verosimile una New
York che è ridotta al "lumicino" del quartiere di Manhattan: si 8 milioni o quasi di abitanti, ma quanti residenti? Quanti "pendolari"? Una città enorme riassunta in uno sputo di isoletta. Che sembra l'eldorado della vita adulta.
Soprattutto del divertimento adulto.

In quanti si saranno resi conto delle incongruenze, delle inverosimiglianze, delle forzature? In quanti si saranno accorti che quando la protagonista, Carrie Bradshaw, apre le sue riflessioni di inizio episodio con la parola "New
York" in bocca, lei intende "Manhattan"?

Ci scommetto, non più del 10%. E pure la totalità di quel numero,sono sicuro, è disposto a passarci sopra.
Scartando il pacco...beh...già si inizia a sentire il "puzzo", ma i canditi sono graditissimi.

Le battute sono eccellenti.Forse i dialoghi hanno delle opacità ma le battute scintillano. Quando la protagonista e le tre sue amiche sono riunite assieme attorno ad un tavolo beh..una risata scappa sempre.
Un quasi-miracolo.
Qui però finiscono i cotillons, e qui si deve innestare una vera riflessione priva di illusioni.E si, perchè per mangiare i "canditi", bisogna avere lo stomaco veramente forte, visto che sono le guarnizioni di una perfetta merda. Ed io su questa sorpresa vorrei soffermarmi.
Si perchè questo serial è come il mondo moderno. Un involucro magnifico ma pieno di schifezze. Se si ha più fortuna un involucro stupendo ma vuoto. Dove è finito il pacco con dentro il premio vero? Leggenda...

E nel mezzo.. tutta una serie di pacchi e pacchettini bruttarelli fuori e...si vorrebbe belli dentro, STUPENDI.La preziosità del contenuto dovrebbe essere, pressochè sempre, per istinto comune, inversamente proporzionale
a quella del contenente.
Nella botte piccola...
Nella botte piccola sta un vino inacidito, forse una volta prelibato, ma dopo anni di sconfitte da parte del vinaccio da tavola contenuto dalle botti più grandi e belle del creato... ormai inutilizzabile, fosse pure per farne aceto.
Una mia conoscenza una volta disse "altezza mezza bellezza".Fine direttive, fine comunicato. Tutto il resto è accessorio. Intelligenza, furbizia , simpatia, ironia, acutezza, sensibilità, empatia. Tutto inutile quando non si hanno i "geni" giusti. In questo caso a sorpresa i termini si ribaltano: è il contenuto a divenire superfluo se il contenitore è efficace.Forse è sempre stato così?
"Altezza mezza bellezza", fanculo il resto. Che poi ciò che abbiamo dentro il pacco, il "Contenuto"(leggasi le qualità sopraindicate), dimostri la notra superiorità genetica aggiornata per la moderna sopravvivenza, quindi la forza della eventuale prole e la capacità di perpetrarsi, è tutto da assodare, sono chiacchiere, scuse. Le donne badano al sodo e le uniche caratteristiche
che riescono a vagliare di un potenziale pretendente sono quelle che riescono a "misurare" con i loro occhi...quindi pacchi si, ma di altro ...tipo.

"Altezza mezza bellezza". L'unico indizio che può far ritenere la femmina di essere umano più evoluta rispetto alla sua progenitrice preistorica è una interessante capacità di distinguere un maschio migliore rispetto ad un
altro non solo per alcuni precisi caratteri genetici evidenti, ma anche per un fattore ambientale, che innesca il "darwinismo sociale", proprio dell'uomo moderno.

I Soldi.
Sei quello che hai. Chi più ha più è un buon partito. Per alcune addirittura questo è "IL" segno fondamentale che distingue un perdente da un vincente e che prevalica quello puramente fisiologico.
Una bella dimostrazione di evoluzione, tutto sommato.
Alla fine della fiera, ma chi ci ha detto che i pacchi vanno scartati?! Chi ci impone di farci troppe domande? Ma accontentarsi mai?!

Tutto sommato scrivere un pezzo "a là" Carrie B. ,forse, non è poi così difficile.Tornando però al serial e scavalcando pacchi pacchetti ed "affari tuoi", la domanda è sempre la solita: perchè non trattare la merda come tale e tirare lo sciacquone?
Rettifico.
Perchè scatta quella molla, sorge quella sottile simpatia, quella complicità che non ti fa tirare la catena?
E qui chi Mollasse per un attimo l'orgoglio maschile potrà farsi piacevolmente correre i brividi lungo la spina dorsale per la scoperta. Quella che abbiamo vedendo SatC non è una ammiccante simpatia.
E' immedesimazione.
Non completa solo perchè le protagoniste sono 4 donne, informazione che non solleva più di tanto.
Io per esempio sono Miranda.
Migliaia di Km, milioni di anni-"dollari" di distanza...ma per quanto ribrezzo possa fare, io sono Miranda.Inutile cercare analogia tra la vita di un 30 enne italiano part-time lavoratore part-time musicista part-time maschio ed una 38 enne newyorkese, anzi "manhattese" (distinzione non casuale: guardare l'episodio 16 serie 6 -la dura realtà- per sentire proprio la considerazione che Miss Hobbes ha degli altri quartieri di N.Y. diversi da Manhattan): per almeno almeno un 20% io mi IDENTIFICO in Miranda, e parlo del 20% "cardiaco".
Fa paura ma è così. Quella figura femminile per tanti versi disprezzabile, è il mio alter-ego sentimentale.
Cinico fuori rassegnato dentro io, cinica fuori disperata dentro lei. Contorno di nevrosi per due.
Se potessi partorire figli probabilmente la coincidenza sarebbe perfetta.
Quando M.H. afferma allarmata "dove sono finiti gli scapoli decenti?!", il giorno dopo un ennesimo primo appuntamento agghiacciante...beh potrei averlo detto io. Con la differenza che al numero "N-esimo" nel mio
caso non ci si arriva nemmeno vicini.
Più in generale quando C.B. scrive al suo Mac " ci sono tot donne single a N.Y. e molti meno uomini single, e nello stesso territorio ci sono pure i gay: come se no ci fosse abbastanza concorrenza" scherza, ma con l'amarezza di chi sa di dire qualcosa di vero benchè banale. Scambiando i ruoli, si potrebbe dire lo stesso.
Dove è la mia Cenerentola? e Biancaneve? E dove è scappata Anita Dark? E Antonella del Lago come Campanellino? nessuno si lamenterebbe...
Chi non ha tre amici e non si è mai seduto a farsi un aperitivo con "ciancie" annesse?
"Eravamo quattro amici al bar" non l'ha scritta Darren Star (produttore di SatC).
Ecco, NOI, io e i miei amici, con tutti i distinguo possibili, siamo quelle quattro galline al tavolo con aperitivo d'ordinanza..
Si, sono spesso squallide, la protagonista risulta tale quasi sempre, mediocre pure antipatica sempre, ed in genere al di là delle inverosimiglianze queste 4 fanno delle vite "biasimevoli", frivole, superficiali, crudeli spesso verso l'altro sesso, però...però.
Oddio, mi sovviene un dubbio atroce: e se la merda dentro il pacco fosse la nostra vita?
Brrrr...

lettera a "radio24" del 3-11-2007

Salve
Mi chiamo Andrea, sono toscano.
l'altro ieri ho seguito la vicenda dell'omicidio di Tor di Quinto , e mi è sorta una riflessione..forse banale ma anche dolorosamente sincera.
Chi ha seguito la vicenda avrà notato le reazioni del nostro mondo istituzionale: decreti legge immediati e forcaioli, Gianfranco Fini che sul luogo del delitto convoca una conferenza stampa per dare la colpa dell'accaduto al Governo in carica, e conseguenti gazzarre verbali.
Sembra poi fantascienza mettersi a ragionare sul fatto che la comunità rumena è la più grande in Italia, che statisticamente NON commette più reati di altre,che molti sedicenti "rumeni" in realtà si spacciano per tali ma non lo sono,che il rimpatrio forzoso di un cittadino comunitario da un paese all'altro dell'UE è ridicolo, mentre l'unica soluzione è il rafforzamento delle forze di polizia e la messa in atto delle norme già esistenti ecc ecc ecc.
Davvero noi italiani ci meritiamo una classe politica così imbarazzante?

da "MysticK" (2007)

6
La mia ombra nella notte
sosta a riprendere fiato
Nel buio che tacita i colori
ogni altra voce si spegne
Solo il fruscio del passo
che continua il suo andare
E' il respiro che ci unisce
L'unica vita che possediamo

Marco Maffei (2006 )

da "MysticK" (2007)

5
Ci separa l'oceano
un vasto orizzonte
In terre senza confine
la dove il sole sorge
la dove il sole tramonta
solitari andiamo alla deriva
come vuoti continenti
accudendo tiepide zolle

Marco Maffei ( 2005/06 )

da "MysticK" (2007)

4

Il gesto è ricordo
che nel rito disegno
perchè sia incisa per sempre
Lascio traccie indelebili
complice il flusso dell'acqua
mobile come l'esistere
La mia testimonianza porto:
anch'io come te sono.

Marco Maffei ( 2003 )

da "MysticK" (2007)

3
Nel nome il destino
Questo da me si pretende
Il velo si spargerà largo
Ghirlande mi copriranno
Mi chiamano Ofelia
ma è tuto uno sbaglio
Il mio nome è nessuno
cio che sono non cambio

Marco Maffei ( 2003 )

da "MysticK" (2007)

2
Non colpirà la freccia
il suo bersaglio
Passerà oltre indifferente
senza lasciar ferita
Colpito è ciò che manca
ciò che mi tolsi per gioco e per
amore dei numeri circensi
Per una capriola di delfino

Marco Maffei ( 2003 )

da "MysticK" (2007)

1
Sono l’angelo che attende
in eterno paziente
davanti alla tua porta
Prego un gesto che
m’accolga.Un gemito
un suono che non sento
Pronuncia il mio nome
e mi vedrai in volto

Marco Maffei ( 2003 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

6
Non possiamo dire di più
L'uno è custode dell'altro
I secoli hanno consacrato
il nostro patto
che sfida ogni tempesta
Ma il tempo alla fine
ci ha tolto ogni ragione

Marco Maffei ( 2002/03 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

5
Giungendo non trovai
più nessuno
La stella che seguivo
ancora mi accompagna
Tornare indietro non posso
Io che ho fatto di me
tutto intero
un tale inutile dono
Marco Maffei ( 2002/03 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

4
Mi chinai a raccogliere
il petalo del fiore
miracolosamente sbocciato
sopra l'immobile specchio
dello stagno fangoso
Ma ciò che vidi riflesso
da nessun occhio mortale
mai dovrebbe essere visto
Marco Maffei ( 2002/03 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

3
Nella strada disteso
nudo e disperato
ho rivolto uno sguardo
compassionevole al cielo
Il cielo commosso risponde
e senza tregua
sul mio dolore
da cent'anni piange

Marco Maffei ( 2002/03 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

2
Fino a spezzarmi il cuore
che più non mi serve
Perchè ha dato ciò
che non ha trovato
Perchè ho preso quello
che è rimasto perduto
Perchè vedo il non visto
Cieco di luce

Marco Maffei ( 2002/03 )

canzoni del disincanto ("MysticK",2007)

1
Avrei voluto fuggire
e coprirmi di vergogna
per aver tutto offeso
Pietosa mi coprì una foglia
che a tutti cela
la mia natura oscura
ma irrimediabilmente
svela la mia colpa

Marco Maffei ( 2002/03 )

lettera a R.Levi sul suo DDl per il riordino dell'Editoria in italia

salve
 
cercherò di essere breve.
Il fatto che nella sua risposta a Grillo lei ribalti l'interpretazione catastrofista che per prima è stata fatta del suo disegno di legge, dicendo "Quando prevediamo l'obbligo della registrazione non pensiamo alla ragazza o al ragazzo che realizzano un proprio sito o un proprio blog"non è una posizione di per se tranquillizzante.
D'altro canto infatti,nella sua lettera a Grillo lei precisa " Siamo consapevoli che, soprattutto quando si tratta di internet, di siti, di blog, la distinzione tra l'operatore professionale e il privato puo' essere sottile e non facile da definire. Ed e' proprio per questo che nella legge affidiamo all'Autorita' Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori''.
Questo meccanismo che sembra semplice efficente e giusto, in realtà a ben vedere palesa delle falle enormi già da subito: vediamo la composizione delll'agcom

Presidente

Corrado Calabrò

Componenti

Nicola D'Angelo

Giancarlo Innocenzi Botti

Michele Lauria

Gianluigi Magri

Stefano Mannoni

Roberto Napoli

Enzo Savarese

Sebastiano Sortino

Segretario generale

Roberto Viola

Vice segretario generale

Antonio Perrucci

Capo di gabinetto

Guido Stazi

12 elementi in tutto.12 individui che dovrebbero sondare TUTTA la produzione d'informazione della rete.
Anche ponendo di ridurre tale fetta alla sola produzione registrata su domini italiani, si parla di terabyte di dati GIORNALIERI.Servirebberono non 12 ma 1200 persone per stare FORSE al passo con tale massa di dati.
Praticamente stiamo parlando di succhiare fuori l'acqua del mar mediterraneo con una cannuccia.
Le conseguenze immediate di una tale strozzatura sono ovviamente allungamenti dei tempi di supervisione con ovvie ripercussioni sulla certificazione di reati eventuali e la comminazione di pene, per non parlare di altre storture che rendono la legge quasi più grave del reato che essa stessa dovrebbe combattere.
 
Più in generale la ratio che ha prodotto questa legge, molto in stile anglosasassone, diviene fallimentare in primis quando alla formulazione di principi generici come quello che definisce cosa è un prodotto editoriale (aticolo 2 del DDL) non viene affiancata una robusta interpretazione del legislatore sui vari casi particolari, o una letteratura di sentenze chiarificatrici in tal senso, in secundis  quando a tali principi non viene affiancato un organismo funzionale all'analisi di una realtà "editoriale" tanto complessa,dotandolo di MEZZI (leggasi FONDI) necessari ad una perfetta efficienza.
 
Potrei ulteriormente dilungarmi con una speculazione politica sul perchè di una lgge di tal fatta, ma credo che non sarei il primo, e quindi le risulterei tedioso.
 
Egregi saluti

post del 20-10-2007 su "leradiici.net"

Salve

Inizio a pensare che l'unico redattore con tendenze di destra che non gli offuscano le capacità critiche qui sia il Sig. Rao.
Mi spiace essere così diretto e sgradevole Sig.Nuzzi...anzi non mi spiace affatto... ma la storia è sempra la solita.
La logica non si batte.
Senza ipocrisia affermo che per maneggiare un argomento così importante e carico di emotività come gli anni di piombo ci vuole veramente qualcuno con le p...e cubiche.
Forse un santo.
Cito dal post stesso le parole di Curcio:"Bisogna capire perché ci sono state [le Brigate Rosse], indurci a una pacata riflessione sulle dinamiche sociali che l'hanno generato [il terrorismo]".
La verità sta tutta li.
Fa male che una riflessione così efficace e sincera la partorisca per primo e DA SOLO Curcio, che ha sulla coscenza tante vittime del terrorismo stesso, mentre chi redige questo articolo/post è intento ad additare al pubblico ludibrio un "orco" che sa di essere tale e come tale si presenta(che tenti di ridimensionare la grandezza di quanto è "orco" non vuol dire che Curcio non concordi di esserlo).


Mi dica Nuzzi, se lei avesse l'opportunità di intervistare Hitler, la prima domanda che gli farebbe è se prova qualcosa per le vittime dell'olocausto?
Probabilmente si, e legittimamente, intendiamoci.
e se le rispondesse "quale olocausto?" la sua intervista diventerebbe un pamphlet contro il nazismo ed i suoi orrori?
Se non usciremo dalla banalità ipocrita della retorica del dolore e del rifiuto non usciremo mai dagli anni di piombo.
grazie

lettera al sito primariepd.org del 15-10-2007


salve
Mi chiamo Andrea e sono toscano.Ho 30 anni.
L'ultima tornata elettorale ho votato Prodi.
Sono un precario.Tecnicamente sono di sinistra ma ho più cari i principi che gli schieramenti.
Ieri volevo andare a votare per le primarie.Vado al seggio e vedo che dovevo pagare almeno un euro per poterlo fare.
Ho ripreso la mia tessera elettorale e me ne sono tornato in casa.
Vi credete che la gente, di destra o di sinistra che sia, nasca sotto i funghi?
Già vi finanziamo con le nostre tasse, e non riuscite a decurtarvi un tot di stipendio a testa, deputato per deputato, senatore per senatore ecc , fino ad autofinanziare questa "kermesse"?
La raccolta fondi nei paesi civili tipo ad esempio gli USA , che a Veltroni piacciono tanto, viene fatta PRIMA.
Il voto è un DIRITTO: io non pago e poi voto, perchè se devo pagare un ulteriore obolo oltre alle tasse allora si parla di una TRANSAZIONE economica, ovvero ACQUISTO qualcosa e.. mi dispice ..ma io al bar il caffè prima lo bevo., poi lo pago.. e se non mi piace o me lo rifanno o se li sognano gli 80 centesimi.
Come voi vi sognerete il mio voto alle prossime politiche.
Andate a fare esercizio di democrazia dove la gente non ha la cultura per capire se sta venendo fregata o no.

post sul blog di "leradici.net" del 10-10-2007

Salve
 
Rieccoci ancora una volta ad un nuovo atto del teatrino delle responsabilità.Dopo l'atto sul Commissario Calabresi e quello su Adriano Sofri ora L.Telese apre la scena su quello di Barbara Balzerani.
Io, come si intuirà dalla mia acre ironia, trovo questo modo di ragionare assurdo.
Dare delle colpe alla Balzerani è come sparare sulla Croce Rossa, e aspettarsi da essa un seppur minimo senso di colpa è credere a Babbo Natale.
Io che essendo nei trenta ho conosciuto il periodo degli anni di piombo solo per interposta persona o da libri, forse non so tutto, ma di certo non sono vittima come tanti,troppi italiani della politica,  ostaggi di meccanismi ben calibrati e ormai inconsci che portano a ragionare in una certa maniera... e a mettere il voto slla lista di chi questi meccanismi governa sapientemente.
Non sono ostaggio e leggendo l'intervista/libro di Rossana Rossanda a Mario Moretti "brigate rosse-una storia italiana"( ed altro) mi sono fatto un idea del PERCHE', sorpassando la tagliola storica del CHI... e nel leggere, tra un delirio  socio politico e l'altro di Moretti mi sono reso conto di tante analogie con i nostri tempi, ovvero mi sono reso conto che i PERCHE' sono sempre li, che aspettano di venire finalmente seppelliti.
Quelli, che aapartengono a tutti, si che andrebbero ammessi
Anzi, confessati.
Io nel mio piccolo mi siedo sul ciglio della strada e aspetto che le "cose" nello stagno sociale di questo paese maturino. O forse marciscano un altro pò.
Mi siedo e sto a vedere.

post sul blog di "leradici.net" del 9-10-2007 bis

Salve
 
Lei signor Telese mi pare abbia il dente avvelenato con Adriano Sofri. La capisco.. stà antipatico pure a me, ed è perfetto come lo descrive in un altro post di questo blog a livello psicologico.
Però ai suoi tempi Sofri e compagnia bella avevano il coraggio di gridare "il rè è nudo" come oggi neppure Beppe Grillo si sogna.
Cito Molteni "Per chi ha meno di 40 anni questo Paese deve sembrare assai strano".
Questo paese  non mi appare per niente strano,
signor Telese, ho i miei strumenti di analisi e non ho bisogno che lei mi venga a fare il dettato di un epoca con tanto di buoni o cattivi ben in evidenza.
Il suo commento su questo blog alla lettera("LETTERA AD UN GIOVANE APPRENDISTA ASSASSINO")scritta da Sofri per il Foglio da chiaramente ad intendere quale sia la sua caratura di critico storico,
Il sig Nicola Rao autore del bellissimo "la fiamma e la celtica" a tal proposito l'ha rintuzzata  con poche parole e molta obbiettività.
 
ah.. questo articolo vedo che è uscito su "La Padania".
MA và...che sorpresa.

post sul blog di "leradici.net" del 9-10-2007

Salve
 
Oggi martedì 9 ottobre 2007.
In un a fabbrica di armi nel Lazio è avvenuta una esplosione chè l'ha parzialmente distrutta.
Un operaio morto e svariati feriti.
Sempre oggi un tabaccaio nel napoletano è stato ucciso durante una rapina.
A nessuno dei due il Primo ministro Prodi ha rivolto le sentite parole che aveva esternato per la morte qualche giorno fa dell'agente del Sismi D'auria in Afghanistan.
In verità non ha detto proprio nulla.
Eroi e martiri pare siano solo coloro che servono lo stato.
Chissà come.
Lasciate stare Calabresi.Il luogo che gli hanno procurano gli va a pennello.

post sul blog di "leradici.net" del 7_10_2007

Io come al solito, come in altri post in questo blog, vorrei spostare l'attenzione da 30 anni fa ad oggi.
Quanto simao distanti ora da allora?
Quanto è vasto l'esercito dei precari?
Se e quando tale gruppo sociale acquisterà coscenza di se stesso ed inizierà a maturare in maniera autonoma?
A quel punto avrà come solo referente "emerso" un giullare come Beppe Grillo?
Si creerà un autocultura autonoma (autonoma  AUTONOMIA...vi dice nulla questa parola?) al di fuori di quella "ufficiale"?
Quanto ci metterà a generare frange no al di fuori ma "contro"?
 
Mi fermo qui, con un ultima riflessione.
Ieri leggo lo strillone fuori da un giornalaio "morto 39enne operaio travolto da un trattore".
A quanti saremo con quest'ultimo? boh.. ho perso il conto.Di questo decesso si mettono in evidenza da subito i lati shock, il corpo straziato ecc.
Bel servizio di "nera".
Sono sicuro che su di lui non verrà scritto nessun libro ne Prodi di lui dirà "abbiamo perso un figlio della patria" come più o meno ha detto dell'ultimo militare morto in missione all'estero.
La morte di un operaio pare pesi meno di quella di un militare o di un agente di polizia(Antonio Custra è un valido esempio),da meno da parlare e da riflettere.
Però un operaio non mette i conto di rischiare la vita come lavoro, o forse dovrebbe?
 

post sul blog di "leradici.net" del 27/09/2007

Salve
intanto voglio complimentarmi con l'intervento da "blogghista" del signor Rao (bellissimo il suo "la fiamma e la celtica") e pure del Signor Ferrandi.
Appunto la conclusione dell'intervento di quest'ultimo è illuminante "Ma non vedete che viviamo tutti con un coltello puntato alla gola?".
Siamo "vittime" tutti, della politica, in Italia.
Io l'ho capito come in un "illuminazione", quando il destino mi ha messo sotto il naso un esempio pratico di come degli ideali di destra estrema avessero offuscato le capacità riflessive di una persona altrimenti ottima, permettendogli di vivere una vita idiota senza accorgersene, col sorriso.
A quel punto ho visto gli stessi annebbiamenti sull'altra sponda, quella di sinistra.E su quella di centro, di alto di basso, di diagonale...con beneficiari chi queste infervorazioni alimenta a scopi "elettorali"(leggasi di poltrona).
La complessità estrema del tessuto sociale di una nazione allora strattonata da un lato dalla Nato e dagli USA e dall'altro dall'Unione Sovietica, sommato alla diversificazione estrema del tessuto umano del belpaese ha generato miriadi di schegge impazzite,e gli eventi che tutti conosciamo.
Il problema è fare un analisi FREDDA.
Il problema è USCIRNE.
Io sono un giovane, ovviamente iper precario, che vede nella propria situazione, in questo momento storico , ed in quello che precedette gli anni di piombo tante analogie.
Io credo di vedere, e sono molto preoccupato, perchè noto che ancora ci facciamo fregare anche solo semplicemente dal "temperamento" latino, e continuiamo a dissotterrare cadaveri che tanto con una corona in più o in meno sempre defunti restano, cercando di tirare la verità da una parte o dall'altra, credendo di trovare la giustizia in una sentenza di tribunale.
Vorrei ricordare al Sig, Telese che questo è il paese del Vajont, dove un presidente del consiglio all'indomani della tragedia arriva sui resti di Longarone a promettere giustizia, e poco dopo va a difendere i dirigenti della SADE.
Sopra certi livelli la giustizia la fa solo il buon Dio nei suoi pascoli.
La verità però può essere accertata.Una verità pasoliniana però, che lavora senza illusioni e con l'intelligenza.
Senza illusioni vuol dire che di martiri ce ne sono veramente pochi nella storia dell'uomo, e che molto molto spesso le cose accadono con un rapporto di causa-effetto.
Io cerco di essere sincero, e con sincerità, esenza tanti infiorettamenti le dico Sig. Telese che umanamente non sono dispiaciuto per la morte di Calabresi.
Ne, per fare un esempio, per i militari morti a Nassirija.Sono sicuramente stati coinvolti, a mio modesto parere, in un gioco sporco molto più grande di loro,ma erano li e lo sappiamo tutti, ma proprio TUTTI, non per smisurato senso del dovere, ne per gran curiosità di posti esotici, ma quasi solo ed esclusivamente perchè un carabiniere prende uno stipendio relativamente basso, ed una missione all'estero invece paga moltissimo.
Una volta avrei aggiunto anche che se invece della carriera militare intraprendevano quella di panettiere o, che ne so, di calafato, forse erano ancora qui.
O forse no. Forse come tanti lavoratori sottopagati ed in ambienti di lavoro assurdi, sarebbero morti, senza che nessuno li chiamasse eroi o martiri, ma come fessi, sotterrati presto ed in fretta.Ed in silenzio.
E le loro di famiglie? Che si arrangiassero...
Perchè da Calabresi siamo arrivati a parlare di ipotetici operai morti? Perchè anche io come vede non sono immune dalla "veracità" italica.Come vede per l'ennesima volta ho dovuto disseppellire dei morti anche io.
Spero non arrivi il giorno che, senza nemmeno aver finito con quegli degli anni di piombo, si debba iniziare a sotterrarne di nuovi.