Del perchè bisogna essere perfetti

[ Lo scritto intitolato L'Essere perfettissimo esiste, datato 1676, ci fornisce in modo preciso la definizione di perfezione: "Intendo per perfezione ogni qualità semplice, che sia
positiva ed assoluta, tale, cioè che ciò che esprime, lo esprima senza limiti. Una qualità
siffatta, in quanto è semplice, è irresolubile e indefinibile; altrimenti, o non sarà una
qualità semplice, ma un aggregato di molte, oppure, se sarà una, sarà circoscritta da
limiti, e così verrà compresa per via di negazioni, contro l’ipotesi, essendo stata assunta
come positiva". ]

- da dizionario-italiano.it -
[ perfètto [per'f?tto]p.pass., agg., s.m.
1 aggcompiuto in tutte le sue parti, completo
2 aggsenza difetti, ottimo, bellissimo ]

- da demauroparavia.it -
[ 3a agg. FO estens., di qcs., che è fatto nel miglior modo possibile, che non presenta
difetti ]

Volevo scrivere qualcosa sui fatti di torino e se possibile infilarci pure le veementi
proteste dei camionisti ma... l'ispirazione è venuta per un altro capitolo del "misogino
corner". Essia. Per fare un sunto breve e forse banalizzare il tutto, la perfezione è una qualità limpida, somma, irriducibile ed insemplificabile. di squisitezza infinita. Non mi aspetterei mai che un essere umano possa incarnare la perfezione. Forse per un attimo, per una somma di momenti. Ma se così fosse, viste le posizioni leibnitziane
sopracitate, non si potrebbe parlare di "perfezione". Magari si parlerebbe di un bel
tentativo. Noi uomini. Eh si cari 4 lettori e mezzo. Ancora una volta devo fare una distinzione dello scibile umano in base al sesso. Non che una donna non riesca a vedere di un bicchiere mai la parte mezza piena, ne che non sappia accontentarsi. Però, da segnalazione di un nostro
anonimo lettore, che ci ha raccontato la sua vicenda, sorge in noi il dubbio che in amore
una donna non voglia una mezza razione di spumante, ma un ricco calice sempre pieno del
miglior Krugg d'annata. Come spiegare altrimenti una separazione che ha il sapore di una beffa dopo praticamente 30 mesi di fidanzamento? Il Nostro infatti ci racconta, non senza difficoltà, di essere stato "scaricato" (termine giovalistico) dopo una crisi durata un mese. Eh si... 29 mesi, praticamente mezzo lustro, gettati al vento dopo soli 30 giorni. A questa allarmante informazione, i redattori tutti hanno immantinente aperto un tavolo di
consultazione: noi da una parte, attenti e risoluti nei nostri doppipetti, il povero tapino
del nostro lettore dall'altra, jeans e maglietta, consumato dalla tristezza. L'intento di questo brainstorming era , dato che non possiamo avere il parere diretto della controparte femminile, quello di estrapolare quanta più "verità" fosse possibile della parole del Nostro, così da avere un analisi bilanciata della sua vicenda. Anche gli psicologhi esperti in rapporti di coppia che abbiamo convocato come probiviri ( Crepet e Morelli erano fra questi, tanto per citare 2 nomi noti ) hanno dovuto arrendersi subito al primo insormontabile scoglio presentatoglisi di fronte: la ormai ex del Nostro ( che da ora in poi chiameremo col nome fittizio di Sauro Andretti ) lo ha lasciato senza una logica motivazione. Si cari lettori, così è la storia. La signorina in questione ha soltanto addotto le ragioni del cuore che, sebbene ampiamente legittime, per un maschietto non bastano mai. Sauro dunque ha cercato di andare oltre i vari "mi sei sceso" "non ti amo + come prima"," i presupposti sono cambiati, tu sei cambiato ecc.", cercando una spiegazione al perchè una persona dovrebbe essere cambiata tutto d'un tratto in un solo mese. Poi l'illuminazione. Si perchè il Sig.Andretti, pur a dispetto del celebre cognome che lo lega ad un grande della Formula 1, ha avuto un banale quanto infausto incidente d'auto, in cui ha visto farsi dare torto dai
pubblici ufficiali e ha dovuto rimboccarsi le mani al lavoro per pagare i danni alla propria
(tra l'altro nuova) vettura. Quindi uno stress in più sia a livello psicologico che fisico.
E voi lettori (ed amici, ho l'ardire di osare), che avete la fama di essere attenti come
faine, mi chiederete: che c'entra ora questo aneddoto stradale? Ebbene, l'incidente è
accaduto all'incirca un mese fa... A quel punto la somma era sotto gli occhi di tutti ed abbiamo potuto far quadrare le cose. Il Sig. Andretti ha avuto un incidente, a causa del quale divenuto più nervoso, e d'incanto la sua dolce metà si è accorta di non amarlo più. Lo so, tra noi come tra voi ora serpeggia la stessa riflessione: può avere lei mai amato lui se è stata capace di troncare il rapporto in maniera tanto decisa per motivi che non sono altro che passeggeri...o forse tali motivi hanno disvelato un qualcosa di inenarrabile, quasi innominabile: una DEBOLEZZA. E a questo punto , con limpida equidistanza, è salito in cattedra il Dott Morelli che ha
chiesto ad alta voce una introspezione onesta al Nostro sfortunato soggetto. Come si è
comportato in questo rapporto? Che cosa vi ha portato dentro? si è prodigato abbastanza? Ha
dato o solo ricevuto? E' stato se stesso o si è lasciato piegare per calcolo o solamente per
inesperienza? Sotto questo fuoco di fila spietato il nostro Sauro ha avuto un crollo psicologico,
rimessosi dal quale però sono emersi alcuni dati che fanno riflettere: in primis non ha mai
dico MAI cari lettori litigato durante il rapporto con la sua partner, in secundis non ha
mai avuto ne una defaillance sessuale, no, ma neppure un calo di desiderio! Qui morelli con
tono pacato ha cercato di spiegare al Nostro che questi apparentemente sono due indici di
perfezione, mentre nella realtà possono svelare che una delle due metà della coppia si
adopera in posizioni di mirabile mimesi, cercando di essere più perfetta possibile per
l'altra, ovvero mortificando la propria personalità ed i propri bisogni, non facendo capire
così all'altra parte cosa è importante per noi, quali sono i nostri spazi e quanto è
costoso per noi rinunciarci. Così in questo caso ecco che la parte femminile non
comprendendo l'importanza di certi spazi, se ne appropria e calpesta ciò che questi spazi
contenevano, giudicando tali contenuto banale, poco rilevante mentre invece non le sono state date importanti informazioni per poterlo giudicare. A questo punto pencolavamo tutti dalle labbra di cotanto esperto dell'animo umano quando il Vostro umile redattore ha scorto nella tasca della di lui giacca un libello familiare: era "il cuore nel sesso", di Franco Califano, con tanto di sottolineature e note scritte a mano. Una in particolare, fatta con un rosso vivo con tanto di cerchietti, mi ha incuriosito. Pagina 27 "le donne non vanno subite. MAI.". Giro pagina, altra profusione di rosso."Quando si ama troppo si finisce per amare male, ci si blocca". Eh si signori, bisogna essere perfetti: intelligenti, appassionati, sani, possibilmente belli e ricchi, o quanto meno con l'ambizione di diventarlo, questo è quello che si deduce dalle sventure del Sig. Andretti. Ma te guarda se proprio a Califano dovevamo dare ragione!

1 commento:

Letizia ha detto...

Ciao mi presento sono il mezzo dei tuoi quattro lettori e mezzo, il mezzo perche sono una donna e da come tu parli del sesso femminile noi solo mezza può avere possiamo ardire di leggerti! Non mi posso trattenere dal commentare i tuo terribili post sul genere femminile, “ehi ragazzo sei messo veramente male”, e non solo tu anche le persone che ti accompagnano sembrano non essere felici.
Hai mai pensato che il tuo pessimismo e l’evidente difficoltà a confrontarti con l’essere umano di genere femminile, possano essere la causa tutte queste difficoltà. Hai mai pensato di analizzare te stesso e di risolvere prima i tuoi conflitti e poi provare ad avere una relazione con un'altra persona?? Crepet e morelli dovresti pensare di interpellarli per una tua terapia personale anziché chiedere loro l’interpretazione di un evento, raccontato dal 50% sofferente e quindi non obbiettivo della coppia. Caro forse non sai ma una terapia di coppia si fa con la coppia stessa, e non con gli amici di parte.
Nessuno può avere l’ardire di impedire a quattro amici al bar, davanti ad una qualsiasi bibita, di sostenere un amico sofferente che è stato lasciato, e non può pensare di dover fare i conti con l’abbandono e ancora di distruggere la donna colpevole di non amare più, ma da qui a teorizzare la necessita di dover essere perfetti per poter avere una relazione, caro mio ne passa!
Prova per una volta a fare i conti con il dolore di essere stato abbandonato, scusa non tu il tuo amico, provate a pensare che lei non lo ama più e qualsiasi sia la motivazione, che ha fatto finire l’amore, la conseguenza va accettata; ogni persona è unica e non gli servirà a niente sapere il perche della fine di questo amore, quando incontrerà una persona nuova sarà tutto nuovo e diverso! EVVIVA!
Il mondo è bello perché è vario!