letterina d'amore N°2

Salve, si ricorda di me? Sono il bagnino occhialuto che venerdì venne per una maglietta ed un K-way. Ecco. Non so il suo nome signorina, ma le sue forme mi si sono stampate sui testicoli. Che da quel giorno si sono mesi a produrre spermatozoi ad un ritmo doppio del normale. il mio [ grosso ] cazzo ha tirato fuori i denti e non si fa più avvicinare. Vuole solo lei. Siccome mentre parlavamo venerdì è arrossita signorina, forse perchè ha intuito la mia natura animale e vorace...o forse solo perchè non riuscivo a staccare gli occhi dalle sue bellissime tette, si prepari: al massimo mercoledì prossimo, o comunque entro la settimana mi farò vivo. La guarderò come chi è una settimana che ha i testicoli in produzione accellerata ma non ha potuto liberarsi dal desiderio. La fisserò. Poi mi calerò i pantaloncini da mare ed esibirò il mio apparato riproduttivo. Perbene...finchè la puzza dei miei genitali non le avrà riempito l'ufficio. Poi ancora fissandola mi metterò ad orinare. Piscerò per terra e sui suoi piedini. Poi forse mi risveglierò e scapperò terrorizzato da cosa mi fa fare la mia bestia interiore. O forse mi avvicinerò. Pronto a tutto. Se non vuole scocciature e scandali, mi dica lei il giorno in cui posso trovarla come venerdì, sola soletta, o un altro luogo ed un altro posto. Non intendo crearle grane. Non mi diverto a esibirmi sozzamente in pubblico. Il suo rigoglio però, la sua femminilità mi hanno accecato...ed hanno meso in moto la bestia,cosa forse peggiore. Se migliore....vedremo. spero capirai ed acconsentirai, bella femmina. Suo, demone

letterina d'amore N°1

Salve. Sono un affiliato F.I.N. L'altro giorno (venerdì) sono capitato da voi al Forte. Dovevo comperare un paio di indumenti ed invece mi sono innamorato. Ho parlato con una bionda, una femminona "tanta", bella, ubertosa, fertilissima. Signorina, i suoi seni impertinenti, quelle furbe gemellone che porta sotto al naso si sono affacciate a guardarmi, ed io loro, e poi lei. Il suo rigoglio mi ha mandato i lombi in fiamme, e la belva senza scrupoli che ho sotto si è messa a ringhiare. Voleva strappare le catene che la intrappolano e possederla. Sono dovuto andare via in tutta fretta per salvarla, signorina. Ma le confesso che da 4 giorni non metto le mani la sotto. Ci è rimasto male il cosone, ed ora nemmeno per le normali funzioni biologiche si fa avvicinare. Non vuole le mie mani. Vuole le sue. Poi i seni stupendi, poi tutto il resto. Ed io pure. Io però so ragionare, mentre lui conosce solo la legge del corteggiamento rude e dell'amplesso rovente. Le chiedo umilmente di essere gentile: signorina di cui non so ancora il nome, mi liberi da questo maleficio! Come una fatina, novella San Francesca calmi la mia fiera, la, anzi lo carezzi con vigore di maestra finchè non sputi il suo veleno fertile nel tentativo di riprodursi con una stupenda femmina come lei. E lei non dica una parola, signorina...glielo lasci credere così da liberarmi dal sortilegio. La amo. Distinti, speranzosi saluti.

12lu

Perchè la gente si mette insieme? Perchè la gente si fidanza? Perchè si finanza?Perchè ogni volta che torno da una cena al Fog il mio colon ringrazia? Perchè ho un cazzo enorme e spietato? A quella dell'associazione balneari ieri le avrei voluto dire "...che bimmie". Bimmie! Ballerine ed impertinenti come solo le ragazzine sanno avere. Una è quasi uscita fuori. Spettacolo. "...signorina [ ha 40 anni ma va trattata come una ragazzina tettona. Più sono in la con l'età più vanno fatte sentire giovani. E sventate.] le sta uscendo fuori la bimmia destra. Si, bimmia. No, non tetta: quella non è una tetta, ne un seno, è una bimmia. Bimmiona, anzi, se me lo concede...". Al massimo sarei potuto scendere ad un più accomodante "gemellone": signorina, la sua gemellona destra mi sta guardando col suo bell'occhietto puntuto... C'è chi sogna di essere un monarca. Io invece sogno il menarcato. Menarca assoluto. A volte la gente si mette insieme per noia, a volte per paura.

6 lug

Quando sei stanco è la volta che la vita picchia duro. quando sei vulnerabile qualcuno o qualcosa cerca sempre di colpirti. Ma se non mi abbatti mi rialzo, torno in guardia e mastico vendetta. La mente si scioglie in fantasie violente alla Arancia Meccanica. Non basta allenarsi violentemente e massacrarsi di aerobica, no. I nervi infiammati ed i muscoli in contrazione aprono le strade del piacere, e quando un double hand shuffle mi cade dentro, il piacere si invola insieme al desiderio di violenza: sono in quei momenti che vorrei un offesa, quello sguardo in più, per scatenarmi, per umiliare verbalmente, quattro parole taglienti, un offesa, un allusione da lavare col sangue nell'italiano più corretto che trovo, e se non abbassi lo sguardo BEM! Che piacere menomare per sempre un milanese di merda. Menomare, mutilare, invalidare. Credo farei la cosa più giusta: lo castrerei. Sperando che prima non si sia già riprodotto. E già, perchè ormai credo si riproducono solo quelli che guarda caso possono mantenerli, i figli. E le mamme, con suocere comprese. Che nausea le carrozzine e le bici col seggiolino al manubrio, pieni di bambini quasi irrimediabilmente destinati a diventare bipedi stronzi boriosi stressati e dall'accento disgustoso. A dire il vero i peggiori sono forse i fiorentini e quelli del loro interland. Il milanese ha tot soldi li spende in cambio precisione, di solito. il pratese, lucchese, pistoiese, fiorentino soprattutto, hanno meno soldi, o danno l'idea di averne meno, o fanno finta di, però chiedeno ugualmente il possibile e l'impossibile: "pellai" si dice sulla costa, ( e tra di loro, dietro le spalle, ovviamente ), riferendosi al ramo "professionale" dove è nata , o si presume sia nata la ricchezza di tutte queste famiglie dell'entroterra: pellai, quindi pelli, abbigliamento, filamenti, tessitoria. Ma "pellaio" come parola suona sinistra, rimanda al detto " fare la pelle", uccidere per mangiare ma più probabilmente per prendersi una parte dell'animale che ben lavorata, diverrà preziosa. Un compito che prevede la morte, magari il bracconaggio o l'allevamento in condizioni disumane, un compito da mentecatto, da aguzzino, deplorevole. Pur cercando di non giudicare senza conoscere, il mix di grettezza, ignoranza, arroganza e pidocchieria fa pensare che tale termine, "pellai" appunto, gli calzi a pennello.

leggi del disincanto

Prae Scriptum: questo è un sasso nello stagno, non voglio battezzare questa prima "legge" e tutte quelle che eventualmente la seguiranno come definitiva. Quindi chi vuole suggerire agiunte, cambiamenti o stravolgimenti...faccia pure " Bello Vuole Bello" Stamani Claudio in videoteca ha messo un DVD: "come tu mi vuoi", declinazione DeFilippiana del brutto anatroccolo. Il brutto anatroccolo vive una condizione di pària perchè, in mezzo ad una covata di pulcini gialli e carini, lui è l'unico marrone. Alla fine di un tunnel lastricato d'emarginazione, scopre il perchè della sua diversità: lui è un cigno, non un anatra. Gli altri cresceranno e da esserini gialli, carini e pigolanti, diverranno volatili goffi e chiassosi. L'anatroccolo invece diverrà uno splendido cigno, collo lungo e sottile, becco piccolo elegante, piume glauche. E a quel punto capirà che il suo posto è con i suoi simili. Badiamo bene, le anatre sono volatili et indi suoi simili ed in un laghetto è facile vederli palmo a palmo, ma per accoppiarsi, badare bene, accoppiarsi, certo lo sguardo cadrà su un altro cigno. Ma non solo: sul migliore. Se il primo assunto può risultare banale ( anche i cani ed i delfini sono mammiferi, ma non si attraggono e non si "cercano" semplicemente perchè sono specie differenti ), il secondo nasconde una enorme, semplicissima verità. La protagonista del film suddetto si "Mignottizza", baratta un sistema di vita basato sull'interiorità, mortificando giocoforza l'esteriorità, con un quasi esatto contrario, per poter conquistare il suo "principe azzurro". Ovvero il fighetto di turno. Ma allora siamo sicuri, visto per chi si sbatte, che questa tipa sia davvero così "interiore"? Giusta domanda. Eccolo, l'uovo di Colombo: la bellezza è nell'evoluzione di ogni civiltà umana (e forse per tutto ciò che esiste) simbolo forte ed inequivocabile di perfezione. Perfezione, quindi maggiori chances di riproduzione. Se si potesse fare un test un pochino crudele, sarebbe interessante mettere a sedere in una bella via centrale di qualche città medio-grande, facciamo su una panchina all'ora del passeggio, una bellissima femmina. A gambe aperte. Senza intimo. Non dovrebbe fare nulla, non attirarsi l'attenzione addosso, nessun ammiccamento, solo mettere a disposizione il proprio corpo per la "scienza". o per l'astio. Credo finirebbe uccisa...e chi vuole chiudere in battuta questo assist faccia pure. Poi bisognerebbe ripetere l'esperimento alla stessa maniera, ma con una donna meno bella, con magari un solo difetto fisico, ma evidente, inludibile. Per esempio un obesa. Non credo ci sarebbe bisogno di sceglierne una particolarmente orrenda ( chi bazzica il mio gruppo di astiosi ha sicuramente in testa un idea della candidata ideale...). Anch'essa finirebbe uccisa ( altro assist ). Confrontando le modalità di questi due decessi però, si scoprirebbero tante cose interessanti, tipo che la bella è durata tot tempo mentre la brutta decisamente di più, tipo che la bella ha avuto una quantità ed una varietà di "spasimanti" molto maggiore che la brutta, la quale invece ha visto già in atto una scelta di "opportunità"da parte dei suoi assalitori: mi conviene rischiare questo e quest'altro per farmi quella cicciona? La risposta a questa domanda porta inevitabilmente ad una "settarizzazione", e si vedrebbe quindi il gruppo della brutta essere quasi solo di persone e tipi psicologici per cui non è imprevedibile partecipare ad una public gang bang improvvisata: maniaci, feticisti, erotomani, io, persone con delle manie in generale ecc...se si andasse poi a fare un riscontro tra i due gruppi di assalitori, confrontando il loro reddito, i loro averi, le loro carriere ed i loro curricula, magari si vedrebbe uno schema logico chiaro in cui i "vincenti" puntano la bella e non la brutta, ed i "perdenti" ambedue. Sarebbe inoltre interessante registrare i commenti verso le due "cavie", soprattutto quelli delle passanti, per vedere come l'immediato confronto tra donne a livello estetico, ed il risultato negativo/positivo di quest'ultimo influenzi il giudizio etico su quello che le passanti stanno vedendo: una bella che vede la "cavia-bella" che penserà?Ed una brutta di fronte all'una e l'atra, odierà di più la cavia simile a lei o quella esteticamente migliore? Si noti che anche il commento dei passanti di sesso maschile che per motivi di convenienza o per complessi di inferiorità rinunciano ad unirsi al "banchetto" è interessante, nella misura in cui incuriosiscono le giustificazioni della rinuncia e cosa esse rivelano dell'individuo che le ha formulate )- to e continued -

4lug

A tratti mi sento stanco, come avessi mille anni.
Chiudo i fanali. Bell'intonaco bianco il cielo blu il mare verde. Colori pastello netti. Una casa in Grecia. Non sarebbe male finirla li di strisciare. Quest'anno non ho nemmeno programmato una settimana di ferie settembrine. niente Fano e l'accoglienza discreta delle Marche. passare da un incubo ad un altro. E dover raddoppiare l'energia, invece di frenare. Per cercare di studiare, per rincorrere una laurea di quelle fatte con i punti della Miralanza, per farne cosa poi? Per tentare di strappare un posto in comune? Magari passare 4-5-6-7 anni a fare le stagioni per poi buttarsi nel mondo del lavoro "qualificato", quello in cui un contratto fisso ed un pezzo di carta fanno da scudo alle malignità altrui. Tutto alla tenera età di 40 anni. Altrimenti quali alternative? Rimbaud se le era inventate, le "alternative". Grande fuga in Africa, la rinascita, fenice di Caino nella culla dell'umanità.
Spirito grande, morte grande.
Sarebbe bello avere un talento. Non per sostentarsene....averlo.
E per chi non cel'ha?
Gli intoccabili in India non erano nemmeno destinati alla morte.
Non esistevano, buoni nemmeno per essere odiati, tanto non valevano nulla.
Tanto non esistevano.
Perchè io esisto? Fintanto che attiro il disprezzo altrui si. O forse sono così giù che credo di vedere riprovazione nello sguardo di tutti, come se avessi l'indice della moltitudine puntato contro, mentre non è vero. O almeno cerco di convincermene. E non mi credo. Sono bugiardo. Come Fabri Fibra.
A tratti mi vedo vivere, alla Pirandello, e intuisco che il mio vaso quasi al trabocco di bile mi fa essere ostile in maniera netta. Credo che il mio cercare di arrabattarmi un tono, tra una banalità culturale ed un ironia oscura venga spazzato via dalla sostanza che da forma al mio pensiero: il disprezzo.
Mi si legge in fronte, sgocciola quando ho a che spartire con vecchie giulive o mamme vuote ed aggressive e tutto quel campionario umano che ha lusso al posto della pelle, monete al posto delle ossa. Immagine ed arroganza. Li disprezzo, semplicemente li disprezzo, e forse per questo non riesco neppure a trovare un aiuola comune di quieto vivere. Ma in realtà non la voglio nemmeno. Io voglio i loro soldi per poteri annientare, ecco cosa voglio. Anzi,vorrei. E magari poi per osmosi o grettezza diventare come loro, o peggio. Finchè qualcuno non venga ad abbattere me.
A tratti devo fare paura.
DioCane le giostrine dei bambini. "le tagliatelle di nonna Pina" sono una ragade ai timpani.
Scrivo col muso steso sul dorso della mano destra. Un attimo fa ho preso pure sonno. Sembro un barbone con la canottina "salvataggio".
Fate la carità
Fate la carità
Fate la carità