25giu

Voilà. Eccomi di nuovo in spiaggia libera. In mezzo ai perdenti. Qui chi viene su 'sto fazzoletto sudicio è chi per una ragione o l'altra non può permettersi un ombrelone in un bagno. Ovviamente io faccio parte del mucchio. E me ne vanto? No. Un tempo ne sarei andato fiero, anzi (forse). Bisogna fregarsene, bisogna essere superiori. Ma chi voglio prendere in giro? Volfango de Biasi [regista di "come tu mi vuoi"] ha ragione. Ha fatto un film di cui si può dire tutto il male del mondo. E' facile augurare ad ogni attore, comparsa, costumista e financo trovarobe la peggior sorte possibile ( oltre quella toccatagli dovendo lavorare in un film del genere ), ma il punto è un altro. {posta la "società umana"in cui viviamo ed i suoi modelli} L'immagine è tutto, il contenuto niente. Banale si, ma con degli interessanti corollari: l'immagine è tutto il contenuto niente --> l'immagine è tangibile quantificabile e monetarizzabile, il contenuto è aleatorio, di difficile valutazione quindi fortemente e facilmente svalutabile --> si vende e si compra soltanto l'immagine --> si compra l'immagine e dopo viene riempita di contenuto --> l'immagine è il contenuto ...ed a dire il vero queste piccole deduzioni a "cascata" sono intuitive fin quasi all'ovvietà: è noto che il contenuto è un astrazione e che quindi ha bisogno di mezzi di comunicazione elaborati quali la parola per essere espresso e di capacita "astrattive" che sono frutto dell'evoluzione della specie, mentre la vista,come gli altri organi, hanno una origine remota e il dono del'immediatezza. Così parlare di un membro e descriverne la mirabile erezione e tutti i particolari ha un impatto, vederlo un altro, tanto che Sharon Stone è divenuta famosa e richiesta solo ed esclusivamente per un accavallamento di gambe senza intimo, poi, in seguito ha anche dato prova di essere una discreta attrice. A dire il vero la reale pecca di questo film, oltre al fatto che esiste ed esistono i tizi che lo hanno recitato ( non in senso moralistico, proprio realmente: gli attori e compagnia ballando, nome per nome, corpo per corpo ), è che cerca di darsi una morale, filosofeggia zoppo nel mezzo e si conclude cercando di suggerire un etica dell'estetica -o degli estetisti. Nabokov non da giustificazioni ad Humbert per essersi innamorato di Dolores. Marx non da una morale/etica al capitale. Andreotti disse "il potere logora chi non cel'ha". Acuto, crudele ma soprattutto onesto . L'immagine logora chi non ce l'ha, e chi cel'ha non deve giustificarsi in nessuna maniera. La natura ha inventato la bellezza per distinguere il giusto dallo sbagliato. Non esiste ( e non resiste ) niente in natura che non sia pure bello. I ragni possono fare schifo ma sono eleganti, i pinguini possono apparire goffi ma hanno dei bei colori. La cosa divertente, anzi una delle almeno 2 divertenti è vedere come i brutti, i "sudditi" della vita non prendano mai coscienza della loro condizione, non si coalizzino e non affermino mai i loro modelli a discapito di quelli dei "principi", belli ma pochi. La storia di quel film, come quella del brutto anatroccolo, è la declinazione del motto latino "divide et impera": il popolo dei brutti non è mai unito, anzi neppure sa di essere tale: un popolo, appunto. Tale carnaio umano assomiglia ad un immenso nido, i brutti, novelli pulcini, sempre a bocca aperta questuanti verso una mamma-principessa che non li sfamerà mai, perchè belli non si diventa. Ci si nasce. Sarà anche per questo che nel nido i "pulcini" si detestano di un odio ferino, mentre quelli più vecchiarelli si rassegnano. O inacidiscono.

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